RISULTATO DELLA CAMPAGNA INTERNAZIONALE 'CLEAN CLOTHES'
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 21 lug. - Mette a rischio la
vita di tanti lavoratori, il metodo di sabbiatura - sandblasting
- del denim dei jeans: la tecnica del jeans 'effetto usurato',
infatti, causa la silicosi, grave malattia diffusa tra gli
operatori del settore. E alla fine dell'anno scorso Facebook era
diventato il punto di riferimento della battaglia per mettere al
bando questa tecnica. Oggi, la campagna 'Abiti puliti' registra
una nuova eclatante vittoria, dopo che diversi produttori di
denim, nel mondo, avevano accettato di fare a meno di questa
pratica: la casa di moda Versace ha annunciato l'abolizione del
sandblasting per la produzione dei suoi jeans. La scorsa
settimana - riferiscono i promotori della campagna internazionale
- il brand aveva inibito la possibilita' per i suoi fan di
lasciare post sulla sua pagina Facebook reagendo all'iniziativa
di alcuni attivisti di Abiti Puliti che chiedevano l'abolizione
della sabbiatura. Poi le oltre 1000 firme raccolte dalla
petizione. Ieri, infine, l'annuncio tanto atteso". La Clean
Clothes Campaign attraverso una nota "saluta con piacere la
decisione di Versace di unirsi agli altri marchi e si impegna a
supportare l'azienda nel percorso di eliminazione della tecnica e
di monitoraggio della catena di fornitori".
Le pressioni della campagna, insomma, hanno sortito il loro
effetto: "dopo molti mesi di silenzio - dicono ancora gli
attivisti della Clean Clothes Campaign - Versace si dice ora
d'accordo nel considerare inaccettabili i rischi per la salute
che gli operatori addetti a questo tipo di finitura corrono
quotidianamente. In precedenza l'azienda si era rifiutata di
aderire alla campagna e di rilasciare dettagli sulle sue
produzioni". Oggi, pur non rinunciando al denim schiarito,
l'azienda "si impegna ad utilizzare tecniche alternative e sicure
per la salute dei lavoratori".
I jeans sabbiati rappresentano un'ottima fonte di guadagno per le
aziende che li producono, "visto che spesso sono venduti a prezzi
significativamente piu' alti rispetto ai jeans normali". Il
problema e' rappresentato dai costi nascosti che il sandblasting
porta con se': gli operatori di questa tecnica, che lavorano nei
paesi in cui molti dei nostri abiti sono prodotti - come il
Bangladesh, la Cina, il Messico, l'Egitto - contraggono una forma
acuta di silicosi spesso letale. "A causa delle difficolta'
evidenti nel monitorare tutta la catena di fornitura - si
appellano gli attivisti della campagna - e viste le conseguenze
fatali del sandblasting, chiediamo a tutte le aziende tessili di
eliminare i denim sabbiati dalle loro produzioni".
Dall'inizio della campagna nel 2010 produttori come Benetton,
Bestseller, Burberry, C&A, Carrera Jeans, Charles Vögele,
Esprit, Gucci, H&M, Levi-Strauss & Co., Mango, Metro , New Look,
Pepe Jeans e Replay hanno man mano annunciato la messa al bando
del sandblasting dai loro stabilimenti.
(Wel/ Dire)