(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 21 lug. - In due distretti
della Somalia - Bakool e Lower Shabelle - e' stata dichiarata la
carestia (la carestia viene dichiarata quando i tassi di
malnutrizione acuta tra i bambini superano il 30%, se muoiono
piu' di 2 persone su 10.000 al giorno e la popolazione non e' in
grado di accedere al cibo - minino 2.100 calorie al giorno - e ad
altri servizi di base) e molte altre regioni del Sud sono a
rischio carestia nei prossimi 1-2 mesi. Ad affermarlo e'
l'Unicef. Secondo l'organizzazione, attualmente a Bakool e Lower
Shabelle la malnutrizione acuta supera il 50% con tassi di
mortalita' infantile superiori a 6 per 10.000 al giorno in alcune
zone. Per l'Unicef, questa e' soprattutto la carestia dei
bambini: "La meta' dei 3,7 milioni di persone colpite e'
costituita da bambini sotto i 18 anni e 1 su cinque ha meno di 5
anni; circa 554.000 bambini sono malnutriti".
In Somalia, dall'inizio del 2011 sono gia' morti piu' di 400
bambini, una media di 90 bambini morti ogni mese, con un tasso di
mortalita' dell'86% nelle regioni centro-meridionali, nonostante
l'Unicef e i partner abbiano gia' curato nello stesso periodo
oltre 100.000 bambini affetti da malnutrizione acuta. Nelle aree
maggiormente colpite, appena il 20% della popolazione ha accesso
all'acqua potabile, mentre i dati a disposizione indicano che un
bambino su 9 muore prima di compiere 1 anno di vita, uno su 6
prima del 5° compleanno.
L'Unicef ha attivato la risposta d'emergenza, con attenzione
speciale al sud del paese. In Somalia, l'Unicef guida i gruppi di
intervento nei settori Nutrizione, Acqua e igiene, Istruzione e
Protezione dell'Infanzia, erogando la quasi totalita' dei servizi
d'assistenza umanitaria alla popolazione, soprattutto nel Centro
e nel Sud. Il gruppo di intervento guidato dall'Unicef sostiene
418 tra centri terapeutici ambulatoriali e centri di
stabilizzazione nutrizionale per la cura della malnutrizione
acuta grave; 449 programmi di supporto nutrizionale per la cura
della malnutrizione acuta moderata; 72 centri per la salute e la
nutrizione materno-infantile, che forniscono supporto
nutrizionale ai bambini di 6-23 mesi, alle donne incinte o in
allattamento.
Lo scorso 13 luglio l'Unicef ha inviato a Baidoa, nel Sud, 5
tonnellate di scorte nutrizionali d'emergenza, tra cui alimenti
terapeutici pronti per l'uso, farmaci per la cura dei bambini
gravemente malnutriti, cisterne idriche: sebbene l'Unicef operi
ininterrottamente a Baidoa da anni, questi sono stati i primi
aiuti ad arrivare nel Sud della Somalia tramite un ponte aereo da
2 anni a questa parte, in virtu' della negoziazione condotta con
Al Shabab e le autorita' locali del luogo. Due giorni fa, 76
tonnellate di aiuti d'emergenza hanno raggiunto Mogadiscio
tramite un altro ponte aereo, mentre altre 200.000 tonnellate di
Unimix e 11.576 cartoni di Plumpynut raggiungeranno Mogadiscio
nei prossimi giorni.
Nei prossimi 6 mesi, l'Unicef conta di fornire aiuti e assistenza
per la cura di 70.000 bambini affetti da malnutrizione grave,
attraverso l'apertura di nuovi centri d'alimentazione terapeutica
e il sostegno a team mobili, e di raggiungere altri 75.000
bambini con malnutrizione moderata tramite il potenziamento dei
programmi di supporto nutrizionale. Per raggiungere tutti i
bambini a rischio, l'organizzazione sosterra' un programma di
distribuzione a tappeto di alimenti per bambini, in modo da
integrare gli aiuti alimentari e colmare possibili lacune,
raggiungendo tutti i bambini e le rispettive famiglie nelle aree
beneficiarie: l'obiettivo e' raggiungere con la distribuzione a
tappeto 510.000 famiglie, per un totale d'oltre 3 milioni di
persone.
Per questa emergenza, l'Unicef ha lanciato un appello di raccolta
fondi per 31,8 milioni di dollari per rispondere nei prossimi 3
mesi ai bisogni immediati di donne e bambini del Corno d'Africa-
in particolare di Somalia, Kenya, Etiopia e Gibuti - colpiti
dalla crisi.
(Wel/ Dire)