(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 18 lug. - Se e' vero che
sbadigliamo fin da quando siamo semplicemente feti nella pancia
materna, dai 4 anni in poi lo sbadiglio ha piu' a che fare con la
psicologia che con un bisogno fisiologico. È a partire da questa
eta', infatti, che il bambino comincia ad affinare le proprie
capacita' di empatizzazione e ad imitare gli adulti. A
dimostrarlo e' una ricerca americana dell'Universita' del
Connecticut (Usa), pubblicata sulla rivista Child Development,
che ha analizzato un campione di 120 bambini da 1 a 6 anni e un
secondo gruppo di bimbi autistici dai 6 ai 15 anni, scoprendo che
il carattere contagioso dello sbadiglio ha meno presa sui
soggetti autistici, con un rapporto di proporzionalita' inversa
fra la gravita' dell'autismo e la tendenza all'imitazione degli
altri. Nel caso dell'autismo, infatti, esiste una difficolta' ad
immedesimarsi negli altri e a stabilire un rapporto empatico.
Secondo i ricercatori americani "dato che lo sbadiglio contagioso
puo' essere segno di empatia, questo studio suggerisce che
l'empatia, e la capacita' di imitare gli altri, che e' alla base
di essa, si sviluppa lentamente dopo i primi anni di vita. Ai
bambini autistici, invece, mancano quei sottili stimoli che ci
legano emotivamente agli altri."
(Wel/ Dire)