UN PADRE VEDE RIFIUTATA LA DOMANDA DI PARTECIPAZIONE DEL FIGLIO
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 18 lug. - "Ci dispiace, ma
quest'anno il Municipio non ha i fondi necessari per coprire i
costi dell'operatore di cui ha bisogno suo figlio per partecipare
al centro estivo organizzato presso le strutture comunali del
Fulvio Bernardini". Sono queste le parole che Marco Bonanni,
padre di un bambino di otto anni con sindrome da autismo, si e'
sentito dire dal Dirigente per i servizi educativi, sociali e
culturali (Uosecs) del V municipio di Roma che ha in carico il
fanciullo. Parole raccolte dall'associazione "Autismo e Futuro"
che sottolineano una difficolta' in cui versano molte famiglie
con figli disabili: senza operatore, ovvero senza l'adeguato
sostegno, non e' possibile partecipare ad alcunche'. Pur avendo
presentato regolare domanda con indicazione di necessita' di
sostegno, non c'e' stato nulla da fare. Non ci sono fondi
disponibili.
"Il bambino - sottolinea l'associazione in una nota - e' stato
ritenuto dal centro estivo del V Municipio non integrabile con
gli altri che frequentano il centro. Non integrabile perche' il
bimbo, affetto da sindrome autistica, ha bisogno di piu'
attenzioni. Insomma ha bisogno di sostegno. Ma proprio cose come
l'integrazione sociale e la partecipazione ad attivita'
ricreative, sono alcuni tra gli elementi essenziali per il
miglioramento di persone con disturbi dello spettro autistico.
Siamo di fronte quindi alla negazione di un diritto, un diritto
per di piu' sancito dall'articolo 3 della Costituzione, che
enuncia espressamente il dovere dello Stato di rimuovere ostacoli
di ordine economico e sociale, che limitano l'eguaglianza dei
cittadini e che impediscono il pieno sviluppo della personalita'
umana.".
Pertanto, sulla base della risposta ricevuta, Marco Bonanni ha
deciso di rivolgersi al suo legale, l'avvocato Angela Ferrari,
per tutelare i diritti di suo figlio. Una diffida e' gia' partita
nei confronti del V municipio. "Vicende come questa, fanno
constatare che le Istituzioni, le quali dovrebbero tutelare i
cittadini, in realta' non si preoccupano della salute degli
stessi. Quando chiudono le scuole - e' l'osservazione di Autismo
e Futuro - i ragazzi disabili rimangono totalmente a carico delle
famiglie per tre mesi, 7 giorni a settimana e 24 ore su 24".
"Autismo e Futuro Onlus, in questo caso come per altri in
passato, intende adoperarsi per difendere tutte le famiglie che
hanno un figlio con autismo e che subiscono vessazioni nei loro
diritti da parte delle Istituzioni".
(Wel/ Dire)