IN PRIMA FILA L'EMILIA ROMAGNA: PROTESTE CONTRO LA MANOVRA
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 18 lug. - Ticket immediato, ma
anche no. Dipende dalle Regioni. E sette si sono gia' ribellate
al diktat della manovra appena approvata. Infatti, lo stesso
testo di legge prevede che ogni amministrazione regionale possa
decidere se e come applicarlo, fatta salva naturalmente la
necessita' di trovare la relativa copertura di bilancio. E i "no"
fioccano immediatamente. In prima fila l'Emilia Romagna, che ha
indirizzato ai direttori generali delle Asl una circolare firmata
dal presidente Vasco Errani e dall'Assessore alla Salute Carlo
Lusenti. "Per la regione la scelta di introdurre i ticket e'
sbagliata e ingiusta", ha spiegato Lusenti, precisando che la
manovra pesera' sul servizio sanitario regionale per oltre un
milione di euro alla settimana. Intanto, ogni provvedimento
verra' sospeso per 15 giorni, per studiare misure alternative per
la sanita' emiliana.
Anche la Toscana si dara' due settimane di tempo per mettere a
punto interventi che permettano, come dichiarato dal governatore
Enrico Rossi, di sostenere le conseguenze dei tagli senza gravare
sui cittadini piu' deboli, pensando, ad esempio, a forme di
compartecipazione diversa in base all'eta', alle patologie, al
reddito.
Un secco no arriva anche dal Veneto, il cui governatore Luca Zaia
ha affermato in modo categorico di non voler gravare sui
contribuenti, forte anche di un bilancio in attivo. Su posizioni
simili la Sardegna, il Trentino Alto Adige, la Val d'Aosta e
l'Umbria, la cui presidente Catiuscia Marini ha definito il
ticket "un balzello ingiusto e iniquo che penalizza i cittadini".
Anche qui si e' deciso di "congelare" la manovra per qualche
giorno per consentire lo studio di misure alternative.
Sono invece, ad ora, quattro le regioni che hanno scelto di
applicare fin da subito ai loro contribuenti l'aggravio di 10
euro sui ticket sanitari: Liguria, Basilicata, Sicilia e
Lombardia.
L'assessore lombardo alla Sanita', Luciano Bresciani, ha parlato
di ticket solo per redditi "medio-alti", ma non e' chiaro cosa si
intenda esattamente, in termini di cifre, con questa definizione.
In ogni caso, domani ci sara' un incontro interassessoriale per
valutare le conseguenze della manovra e si parlera' anche di
eventuali provvedimenti sul tema.
Piu' complessa la situazione delle regioni sottoposte a Piano di
rientro, come il Piemonte, dove l'assessore al Bilancio sta
valutando le ricadute sui conti regionali, e il Lazio, la cui
presidente Renata Polverini si e' detta "preoccupata", affermando
che "chi sentira' maggiormente il peso di questa manovra saranno
i cittadini a minor reddito".
(Wel/ Dire)