(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 14 lug. - L'adagio "tutti
muscoli e niente cervello" e' stato smentito dalla scienza.
Almeno nel caso di uno sportivo vincente. Infatti, confrontando
le risonanze magnetiche di un golfista dilettante e di un
professionista, John Milto, neurologo dell'universita' di
Chicago, ha notato che le aree attive del cervello del primo
erano molto piu' estese. Il giocatore esperto, nei secondi che
precedono il colpo, sfrutta al massimo la corteccia motoria in
cui tutto il repertorio dei colpi di un campione e' conservato
per essere ripescato al momento opportuno. In pratica, il
cervello del "vincente" e' paradossalmente poco impegnato.
Il golfista professionista di Milton non ha tracce di
attivazione dell'amigdala o del sistema limbico, le aree legate a
timore ed emotivita', come accade nel dilettante. "Il cervello di
un giocatore esperto, di un ballerino o di un musicista e'
freddo, concentrato e non ammette intrusioni" scrive Milton. Non
deve pensare al gesto atletico, che grazie alla pratica e'
diventato automatico e parte della sua stessa natura. Ma si
focalizza sulle fasi di gioco, e non perde un attimo d'occhio
l'avversario.
(Wel/ Dire)