(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 7 lug. - Il 17% dei giovani
laziali fra i 18 e 30 anni afferma di fare abuso di alcol. Per il
4% degli intervistati, inoltre, l'alcol non fa mai male. Anzi,
secondo il 4,9% ha addirittura effetti positivi, contro un 47%
che pensa il contrario. Dati su cui pesa l'immagine che la
televisione da' del consumo di alcolici, secondo quanto emerge
dall'ultimo rapporto "Osservatorio alcol e pubblicita'",
realizzato dal Centro di riferimento alcologico della Regione
Lazio in collaborazione con l'Istituto superiore di sanita' su un
campione di 1.125 persone con piu' di 18 anni residenti nel Lazio
(588 femmine e 537 maschi).
Secondo lo studio, e' forte l'esposizione a spot pubblicitari
che "fanno leva su sensazioni e valori accattivanti", scrive il
rapporto, contribuendo a rendere socialmente accettato il consumo
di bevande alcoliche. La quota di mercato pubblicitario
dell'alcol e' il 3,2% dei 2.055 spot che ogni giorno passano in
tv. Un martellamento mediatico che inizia da piccoli: tra i 4 e i
7 anni, infatti, tre bambini su quattro hanno guardato almeno uno
spot di prodotti alcolici sulle principali reti tv (Rai, Mediaset
e La7). Se si considera la fascia d'eta' dagli 8 ai 14 anni, il
dato sale fino al 90%. I dati dell' "Osservatorio nazionale alcol
e pubblicita'" sottolineano che l'anno scorso, in 29 occasioni,
le tre tv nazionali hanno mandato in onda pubblicita' di alcolici
nella fascia protetta, tra le 16 e le 19: di questi casi, 9 sono
stati registrati dalla Rai.
Il 31,5% di chi abusa di alcol ha tra i 51 e i 60 anni, mentre
nel 17% dei casi si tratta di un giovane tra i 18 e i 30 anni.
Solo un intervistato su cinque, per di piu' donne, sostiene che
l'alcol determina sempre problemi di salute, mentre per il 72% i
problemi si presentano solo "qualche volta". Secondo il rapporto,
questa risposta e' sintomo di una scarsa consapevolezza degli
effetti che ha l'alcol in particolari occasioni, per esempio
durante un periodo di terapia farmaceutica o una gravidanza. Fa
riflettere un dato che prende in esame la citta' di Roma: il
rapporto afferma che qui il 33% delle donne incinte ha fatto uso
di alcol, mentre meno di due su dieci conoscono esattamente i
danni che l'alcol arreca al nascituro.
(Wel/ Dire)