PEACELINK: IN ITALIA L'OPINIONE PUBBLICA NON E' INFORMATA"
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 4 lug. - Le ricerche di
PeaceLink, se in Italia sono una novita', nel panorama della
ricerca mondiale non sono un caso isolato. Una ricerca condotta
sugli scuolabus diesel canadesi ha prodotto risultati altrettanto
degni di attenzione. L'attenzione della ricerca e' stata
focalizzata sui bambini e sull'impatto che potrebbe avere sulla
loro salute una alta concentrazione di idrocarburi policiclici
aromatici all'interno degli scuolabus. Lo studio, condotto da
ricercatori di vari centri di ricerca, e' stato pubblicato l'8
dicembre 2004 sul Journal of Exposure Analysis and Environmental
Epidemiology. La misurazione degli IPA e' stata condotta con lo
stesso strumento usato da PeaceLink, ossia l'analizzatore
portatile Ecochem PAS 2000 CE. Si legge nello studio canadese:
"Misurazioni sono state fatte durante 24 spostamenti nella
mattina e nel pomeriggio su due percorsi di bus che si muovevano
da Los Angeles Unified School District a West Los Angeles, con
sette corse supplementari su una strada rurale/suburbana, e tre
corse per testare gli effetti del posto vicino al finestrino.
Durante questi spostamenti, le concentrazioni medie relative al
veicolo inquinante variavano da 23 a 400 nanogrammi a metro cubo
per le particelle legate idrocarburi policiclici aromatici".
Le misurazioni canadesi hanno fornito picchi anche di 2000
nanogrammi a metro cubo, a dimostrazione di quanto siano
inquinanti i bus diesel di vecchia generazione. Picchi di questo
livello sono stati riscontrati anche da PeaceLink nei gas di
scarico dei bus diesel obsoleti, e per avere un raffronto occorre
considerare che "il fumo di sigaretta puo' avere un picco di 4000
nanogrammi a metro cubo se le rilevazioni vengono effettuate a 20
centimetri dalla sorgente", osserva Marescotti.
Lo studio canadese sugli scuolabus e' considerato da PeaceLink
uno studio pilota che dovrebbe essere replicato in Italia. Esso
si conclude cercando di trovare una soluzione di compromesso fra
la necessita' di trasportare i bambini con lo scuolabus e la
necessita' di non esporli ad un rischio per la salute. In
particolare, si legge nello studio, "minimizzando i tempi di
percorrenza, usando i bus meno inquinanti per i tratti piu'
lunghi, e riducendo i tempi di fermata, si dovrebbero ridurre gli
effetti inquinanti del bus per i bambini".
PeaceLink annuncia altre misurazioni che verranno raccolte in uno
studio comparativo e dichiara - dopo le ricerche
sull'inquinamento industriale - l'intenzione di non fare sconti
neanche alle multinazionali delle auto. "Le pubblicita' di alcune
auto - commenta Marescotti - non lanciano un buon segnale al
pubblico quando presentano l'abitacolo dell'automobile come un
luogo di sicuro relax dove vivere felici. Se in 10 minuti di
respirazione dentro l'abitacolo si assumono quantita' di
idrocarburi policiclici aromatici pari a un minuto di sigaretta,
non c'e' da stare troppo tranquilli. La nostra e' un'ipotesi di
lavoro basata su una prima esplorazione di alcuni modelli. Andra'
verificata con molte altre misurazioni ma gia' da ora e'
possibile dire che gli stessi automobilisti sono vittime di un
inquinamento interno e nascosto che non si conosce. Per questo e'
bene prendere la bicicletta il piu' possibile", conclude
Marescotti.
(Wel/ Dire)