(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 4 lug. - Il nastro rosa
parlera' anche le lingue straniere, perche' "Le donne amano la
vita". La prevenzione del tumore al seno non e' solo 'italiana',
e ora la Lilt e lo sportello donna della Cgil di Bologna si
lanciano in un progetto per allargare la campagna alle donne
straniere. Da diversi anni, la Lega italiana per la lotta contro
i tumori, con la Campagna nastro rosa ha offerto visite di
prevenzione del cancro al seno a tantissime donne bolognesi. Nel
2006, per fare un esempio, il solo ambulatorio di via Turati,
nell'ambito della campagna, ne ha visitate 298, con un incremento
del 20% rispetto al 2005. L'anno successivo sono state 426
(+43%9, nel 2008 sono arrivate a quota 678 (+60%), nel 2009 il
Nastro rosa ha coinvolto anche le fasce tra i 30 e 40 anni (+53%
complessivo), e nel 2010 c'e' stato un ulteriore del 27%.
Di fronte a questa "fidelizzazione" delle italiane, ci sono
tante donne straniere che, invece, sono tagliate fuori o non
conoscono la possibilita' di farsi visitare gratuitamente per
prevenire l'eventuale malattia. E' il caso di una donna di Kiev,
senza il permesso di soggiorno, morta per un tumore, e che ha
indotto lo sportello Donna della Cgil a lanciare l'idea, accolta
subito da Giorgio Rivelli della Lilt. Le straniere, spiegano
stamane il medico e la responsabile dello sportello donna Milena
Schiavina, specie se irregolari, tendono a nascondersi e a non
aderire a certe sollecitazioni. Quelle di religione musulmana in
particolare sono reticenti a farsi visitare ad un medico uomo.
(Wel/ Dire)