(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 giu. - Il Forum regionale
del Terzo settore chiama in causa l'assessore alle politiche
sociali Teresa Marzocchi e quello alla Sanita' Carlo Lusenti, per
chiedere la creazione di uno Sportello della salute, inteso come
punto d'accoglienza per la promozione del benessere non solo
fisico, ma anche psichico e sociale. La proposta e' inserita in
un documento di 8 punti, presentato oggi dal Forum in vista della
formulazione del nuovo Piano sociale e sanitario della Regione
Emilia-Romagna. Lo Sportello della salute diventerebbe un vero
punto d'accoglienza al quale ogni persona si puo' rivolgere.
"Produrre salute e benessere- spiega Giovanni Melli, portavoce
del Forum terzo settore Emilia-Romagna- equivale a produrre
sviluppo". Lo Sportello dovrebbe essere in grado di far fronte a
bisogni complessi, avvalendosi di operatori adeguatamente formati.
Tra i punti all'ordine del giorno, la richiesta di una
progressiva integrazione tra il settore sociale e quello
sanitario, a partire dall'unione tra i fondi in carico agli Enti
locali e quelli in carico alle Ausl. "La rigorosa distinzione,
con competenze e ruoli politici e amministrativi separati- si
legge nel documento- rischia di essere un ostacolo quando si
tratta di dare risposte concrete alle persone". Posizione in
linea con l'intervento dell'assessore regionale alle Politiche
sociali Teresa Marzocchi: "Occorre intervenire e agire insieme,
integrando sociale e sanitario, a prescindere dalle risorse a
disposizione". Un'integrazione, quella tra sociale e sanitario,
che dovrebbe avvenire anche tra politiche sociali e politiche del
lavoro: "L'attuale situazione di crisi- si legge ancora nel testo
presentato- impone una revisione dei criteri che definiscono le
cosiddette categorie svantaggiate alla luce dei nuovi bisogni e
dei mutamenti sociali ed economici degli ultimi anni".
Sempre in un'ottica di promozione del benessere il documento
del Forum si concentra anche sulla prevenzione del disagio, in
particolare in ambito giovanile. "Se ne parla spesso- commenta
Melli- ma finora si sono privilegiati interventi rivolti alla
riduzione del danno e all'intervento dell'emergenza piu' che alla
prevenzione". Altro tema cruciale e' la questione
dell'accreditamento che, secondo i rappresentanti del terzo
settore, va rivolto ai soggetti piu' che ai servizi, continuando
a promuovere l'innovazione. Presente al convegno anche
l'assessore regionale alla Politiche per la salute Carlo Lusenti,
che non ha risparmiato parole di critica verso l'approccio ai
servizi adottato a livello nazionale. "Noi abbiamo un'idea di
welfare come convivenza- sottolinea Lusenti- come organizzazione
dei servizi basata su un'idea di uguaglianza. Oggi pero' la
corrente va da un'altra parte: prevale l'idea di un welfare come
assistenza emergenziale, residuale e caritatevole".
(www.redattoresociale.it)
(Wel/ Dire)