RAPPORTO "GLI ALUNNI CON DISABILITA' NELLA SCUOLA ITALIANA"
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 16 giu. - Attivare sul
territorio italiano dei nuovi Centri risorse per l'integrazione
(Cri), evoluzione della figura degli insegnanti curricolari e di
sostegno, un monitoraggio attento ed infine una sperimentazione
su piccola scala di un nuovo modello per l'integrazione
scolastica per gli alunni con disabilita'. Sono queste le
proposte lanciate questa mattina a Roma dall'associazione
Treellle, Caritas Italiana e Fondazione Giovanni Agnelli durante
la presentazione del rapporto "Gli alunni con disabilita' nella
scuola italiana: bilancio e proposte". Lo studio, infatti, oltre
a tracciare il quadro della situazione attuale lancia anche una
proposta di riforma che risorse aggiuntive, ma punta invece ad
una riforma dell'attuale impostazione dei percorsi di
integrazione. "Sul piano delle risorse finanziarie la nostra
scelta e' netta e chiara - ha precisato Attilio Oliva, presidente
di Treelle -. Mantenere l'attuale livello di risorse con nuove
modalita' di utilizzazione, cioe' risorse umane, tecnologie, enti
extrascolastici e altro. Guai a ridurre gli investimenti in
questo settore scolastico".
Per Oliva, il primo passo verso questa riforma e' "abbandonare
le rigide procedure che riducono l'integrazione a una
meccanicistica attribuzione di insegnante o ore di sostegno, per
garantire invece, la piena corresponsabilizzazione di tutti i
docenti, la valorizzare l'autonomia delle scuole e rendere
possibile un'efficace collaborazione tra scuola, famiglia,
servizi sociali e sanitari e comunita' locale". Un piano
articolato, dunque, che le tre realta' curatrici del rapporto
hanno sintetizzato in sei proposte. La prima e' quella
dell'attivazione a livello territoriale di nuovi Centri risorse
per l'integrazione (Cri).
"Una nuova struttura a livello provinciale o subprovinciale
dotata di personalita' giuridica e autonomia amministrativa - ha
spiegato Oliva -. Idea gia' praticata da paesi come la Francia".
Un Centro diretto da un dirigente e con insegnanti e personale
di alta specializzazione col compito di esaminare i progetti
presentati dalle scuole e assegnare le risorse per
l'integrazione. "Svolgera' anche un servizio di sportello unico
per gli alunni con disabilita' e attivera' politiche premiali nei
confronti delle scuole piu' efficienti". Il secondo punto, e'
l'evoluzione della figura degli insegnanti curriculari e di
sostegno. "In linea con gran parte dei paesi europei - ha
aggiunto Oliva -, attraverso la preparazione di base in pedagogia
e didattica speciale nella formazione di tutti gli insegnanti e
per tutti i gradi scolastici". Una riforma che richiede pero',
"un passaggio graduale degli insegnanti di sostegno all'organico
normale delle scuole e la contemporanea creazione di un congruo
numero di insegnanti e personale ad alta specializzazione". Le
proposte prevedono anche l'abolizione degli effetti scolastici
della certificazione e nuove modalita' di attivazione delle
risorse umane e finanziarie. Si passa, quindi, da "un approccio
medico a pedagogico, con una certificazione Asl che mantiene la
sua efficacia per le provvidenze, ma non per i suoi effetti
scolastici. La lettura dei bisogni di integrazione e gli
interventi verranno progettati dal Cri, non piu' dalle Asl".
La proposta di Treellle, Caritas Italiana e Fondazione Giovanni
Agnelli prevede anche l'istituzione di forme di valutazione della
qualita' dell'integrazione, come la valutazione la qualita' dei
percorsi, la definizione elementi minimi e prevedere un
monitoraggio sul lavoro delle scuole. "Un monitoraggio a livello
nazionale - ha spiegato Oliva - effettuato con una direzione
strategica delineata da un comitato interministeriale (Miur,
Sanita' e Welfare), mentre il Miur dovrebbe dotarsi di una nuova
alta direzione ad hoc e istituire un sistema integrato di fonti
informative sui Bisogni educativi speciali, oggi quasi
inesistente". Una proposta articolata che richiede pero' una
prova sul territorio. "Alla luce della natura fortemente
innovativa della proposta fatta oggi - ha concluso Oliva - e alla
luce del fatto che vi sara' una fase di transizione tutta da
elaborare, occorre pero' una sperimentazione su piccola scala per
vedere in concreto cosa succede".
(Wel/ Dire)