FIMMG: CERTIFICATI INCOMPLETI E INSUFFICIENTI SU DEGENZA A CASA
(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 16 giu. - Quando escono da
un ospedale o da un Pronto soccorso dell'Emilia-Romagna, i
lavoratori, pubblici o privati che siano, hanno in tasca un
foglio che talvolta quasi non serve e li 'condanna' ad un
"circolo vizioso esasperante". Si tratta del certificato di
dimissioni finito ora nel mirino del sindacato dei medici di
base, la Fimmg dell'Emilia-Romagna. Con una lettera indirizzata
ai direttori delle Ausl e delle aziende ospedaliero-universiarie
dell'Emilia-Romagna, oltre che ai vertici regionali di Inps e
Ordine dei medici, e per conoscenza anche a Carlo Lusenti,
assessore alla Sanita' di viale Aldo Moro, la Fimmg "intende
rappresentare i forti disagi segnalati dai medici di medicina
generale e dai cittadini lavoratori dipendenti" a causa "delle
certificazioni cartacee rilasciate al momento di dimissione dalle
Strutture ospedaliere di ricovero e di Pronto soccorso, in quanto
incomplete ed insufficienti per giustificare l'assenza dal lavoro
per malattia".
Succede infatti, spiega il segretario regionale Fimmg Renzo Le
Pera, che "nella quali totalita'" dei referti "o viene totalmente
omessa la prognosi sia clinica che lavorativa, o viene
impropriamente certificata una prognosi clinica, quantificata in
un determinato numero di giorni in rapporto alla diagnosi
formulata, e una prognosi lavorativa pari a zero con invito agli
interessati a rivolgersi al medico di famiglia, a cui toccherebbe
secondo quando riferito, il completamento della prognosi
lavorativa". In pratica, al lavoratore viene prescritto di
curarsi, ma non di stare a casa assegnando al medico di base il
compito di giustificare l'impossibilita' di andare al lavoro.
(Wel/ Dire)