LA SFIDA LANCIATA DAL COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI MALATI CRONICI
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 13 giu. - Sanita' e cittadini:
e' possibile un dialogo concreto e diretto? È la grande sfida
rilanciata dal Coordinamento nazionale associazioni malati
cronici di Cittadinanzattiva, a convegno a Riva del Garda (vedi
lanci precedenti). L'impresa non e' facile, perche' i dirigenti
sanitari disposti ad ascoltare la voce dei cittadini e dei
pazienti non sembrano essere molti. E quando una qualche forma di
comunicazione nasce, il rischio e' sempre che venga interrotta
bruscamente da un trasferimento di personale o un cambio di
nomina. "Ora il dialogo dipende della sensibilita' delle singole
persone - commenta Maddalena Pelagalli, presidente del
coordinamento -. Quindi se c'e' un dirigente sanitario illuminato
che lavora bene, che agevola i percorsi di comunicazione ed e' in
ascolto continuo allora le cose funzionano. Poi pero' capita che
questa persona venga spostata e bisogna ricominciare tutto
daccapo. È una situazione frustrante e debilitante". E lo e'
ancor di piu' perche' "la maggior parte delle volte si parla a
nome nostro, dei pazienti, ma non veniamo mai ascoltati".
Il coordinamento ormai 15 anni fa e' sorto proprio per
rispondere a questa esigenza di rappresentativita': "Le
associazioni di pazienti con patologie croniche e rare hanno
ritenuto importante allearsi per individuare una politica
trasversale comune - ricorda Pelagalli -. Nella relazione con le
istituzioni, infatti, e' importante porsi in maniera compatta,
diventando interlocutore unitario per tutte le associazioni".
L'unita' d'intenti e' ancor piu' preziosa quando si tratta di
fare fronte comune in occasione di battaglie per ottenere diritti
e benefici. "Inoltre, ci occupiamo di formare i referenti delle
associazioni - conclude la presidente -, per far si' che siano
interlocutori credibili, dotati di adeguate competenze e
conoscitori non solo dei problemi ma anche delle buone pratiche
da promuovere". Il coordinamento tiene infatti a precisare che
"il nostro ruolo non e' solo quello di lamentarci per le cose che
non vanno, ma soprattutto di cercare di mettere a regime le
esperienze positive".
Esperienze come quella della regione Toscana, "dove da tempo si
lavora per incentivare la partecipazione, attraverso il Forum
permanente per il diritto alla salute e altre iniziative che si
stanno realizzando" come riassume Marco Menchini, direttore del
settore Qualita' dei servizi e partecipazione dei cittadini
dell'assessorato regionale alla salute.
(Wel/ Dire)