Rifiuti elettronici: quanto ci fanno male? E' questa la domanda che dobbiamo porci quando compriamo un compendio elettronico e con nonchalance buttiamo il suo antesignano. Sebbene infatti sia comprensibile il volere essere all'avanguardia da questo punto di vista, non teniamo conto di quanto possa farci male tutto cio' che esce dal loro smantellamento. Ci pensa uno studio condotto in Cina dall'Universita' di Zehjiang a spiegarci quanto.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Environmental Research Letters e condotto dal prof. Fangxing Yang, ha preso come esempio per il suo articolo l'aria che circonda l'impianto di Taizhou, uno dei piu' importanti dell'intero territorio cinese per cio' che riguarda lo smaltimento dei rifiuti elettronici. Una analisi facilitata dalla estrema vicinanza dell'ateneo con la stessa. Il ricercatore ha scoperto che nel corso dei processi di smaltimento, nell'atmosfera vengono rilasciate quantita' importanti di composti organici e metalli pesanti che, per loro stessa natura, possono accumularsi nell'organismo e creare problemi alla salute.
Dopo aver raccolto dei campioni di aria, lo scienziato ha purificato le sostanze inquinanti del campione e l'ha successivamente messe a contatto con cellule umane polmonari per studiarne le conseguenze, tra le quali la loro azione sui livelli di espressione del gene p53, direttamente coinvolto nella comparsa di tumori. I risultati sono stati sorprendenti nella loro chiarezza: tutti i valori pericolosi per la salute dell'uomo aumentavano esponenzialmente.
(Wel/ Dire)