E SANDOZ GARANTISCE MASSIMA COLLABORAZIONE A INQUIRENTI
(DIRE - Notiziario Sanita') Rimini, 9 giu. - "Nella nostra
regione ci sono piu' di 1000 farmacie, se qualcuno e' caduto
nella tentazione di commerciare illegalmente sostanze dopanti si
tratta di una mela marcia in un cesto di mele sicuramente sane".
Cosi' il presidente di Federfarma Emilia-Romagna Domenico Dal Re
commenta l'operazione "Anabolandia", che ha portato oggi
all'arresto del medico riminese Vittorio Bianchi, di un dirigente
della casa farmaceutica Sandoz e di due informatori scientifici
della stessa azienda, smascherando un sistema di traffico di
sostanze dopanti che, condotto da Bianchi, coinvolgeva in realta'
piu' operatori del settore sanitario. Bianchi infatti firmava
ricette intestate a nomi di fantasia che venivano poi accettate
da farmacie compiacenti, a loro volta rifornite direttamente dai
dirigenti della Sandoz condotti ai domiciliari.
"Il doping, specialmente quello amatoriale, e' un fenomeno
purtroppo diffuso che pero' abbiamo sempre rigettato e tenuto
lontano dalle farmacie, infatti solitamente ha sempre avuto come
canale di diffusione principale i siti internet", sottolinea Dal
Re. "Spero personalmente che i farmacisti coinvolti in questa
vicenda si dimostrino estranei ai fatti", aggiunge il presidente
regionale dell'associazione di categoria, "come d'altra parte ho
piena fiducia nell'operato della magistratura e sono fiducioso
che gli organi competenti prenderanno i provvedimenti
disciplinari piu' adeguati qualora venisse dimostrata la loro
partecipazione a questi fatti, perche' chi ha sbagliato e' giusto
che paghi".
La Sandoz, tramite il proprio ufficio stampa, riferisce che
"la policy dell'azienda raccomanda di non commentare nessun
procedimento in corso", ma conferma che "e' in corso una indagine
dei Nas" e "garantisce agli inquirenti la massima collaborazione
possibile".
(Wel/ Dire)