POCHE HANNO DUNQUE USUFRUITO DEI 5 MLN EROGATI DAL MINISTERO.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 9 giu. - "Dei 5 milioni di euro
erogati dal ministero della Salute dopo l'intervento della
Commissione d'inchiesta, solo dieci regioni si sono attivate e
hanno chiesto il finanziamento per potenziare le loro
possibilita' di cura, le altre non hanno neanche fatto domanda,
questo e' davvero inaccettabile". Cosi' Ignazio Marino presidente
della Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e
l'efficienza del Servizio sanitario nazionale a margine del
convegno "Se questo e' un ospedale" sulle criticita' degli
Ospedali psichiatrici giudiziari a tre anni dall'entrata in
vigore del Dpcm 1° aprile 2008. All'incontro ha partecipato anche
il presidente del Senato, Renato Schifani. "Abbiamo ottenuto che
fossero erogati subito - ha spiegato Marino -, all'inizio di
questo 2011, 5 milioni di euro perche' le persone che non sono
pericolose socialmente devono avere il diritto riconosciuto alla
cura nei loro territori, perche' sono ammalati e devono essere
curati con il rispetto della dignita' della persona". Non tutte
le regioni, pero', hanno risposto positivamente. Alla data del 29
marzo 2011 le regioni che hanno presentato un progetto e ottenuto
accesso al fondo sono l'Emilia Romagna, Lombardia, Marche,
Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Puglia, Sardegna,
Toscana, Umbria e Veneto. Le regioni restanti, invece, non hanno
presentato alcun progetto fino a fine marzo.
Tuttavia, ha precisato Marino, gli obiettivi individuati dalla
Commissione sono chiari. "Vogliamo arrivare alla chiusura di
questi luoghi che non sono ospedali - ha spiegato -, sono ancora
dei manicomi criminali e abbiamo cercato, con una giornata come
quella di oggi, di ascoltare le voci di tutti gli attori e di
tutti gli operatori perche' vogliamo un percorso condiviso per
completare questo percorso nei prossimi mesi". Ad oggi, oltre ai
progetti presentati dalle regioni, i risultati raggiunti sui
territori non sono del tutto omogenei e nonostante ci siano dei
buoni esempi, non mancano le criticita' ancora irrisolte.
"Purtroppo i risultati raggiunti sono diversi sia dal punto di
vista dell'attenzione alla persona che dell'amministrazione
economica delle risorse - ha aggiunto -. Ci sono ospedali
psichiatrici giudiziari che dopo l'intervento della Commissione
di inchiesta hanno dimesso e affidato alle cure nei territori in
comunita' dove vengono assistiti e curati quasi l'80% dei
pazienti che non rappresentano pericolo sociale e che quindi
possono e hanno diritto di essere curati vicino alle loro
abitazioni. Vi sono altri ospedali psichiatrici giudiziari dove
la percentuale dei pazienti dimissibili che sono stati veramente
dimessi e' davvero irrisoria. Penso ad Aversa, dove su 59 che
potrebbero essere dimessi ne sono stati rifiutati dalle aziende
sanitarie locali ben 50 quindi quasi tutti".
Il lavoro della Commissione, ha concluso Marino, e' ormai al
traguardo, ma occorre ancora sentire le diverse opinioni sul
futuro degli Opg. "Formuleremo le nostre indicazioni all'aula del
Senato della Repubblica - ha precisato Marino - e la presenza del
Presidente del Senato in questa occasione e' legata alla volonta'
di superare gli ospedali psichiatrici giudiziari. Tuttavia non
abbiamo ancora scritto la nostra relazione finale perche'
pensavamo fosse giusto ascoltare gli operatori e anche dagli
interventi di oggi emergono delle differenze: c'e' chi ritiene
che gli Opg debbano essere chiusi, altri invece che debbano
essere mantenuti, ma modificati sostanzialmente. Noi nel nostro
lavoro di legislatori dobbiamo tener conto di queste opinioni e
assumerci la responsabilita' della decisione finale".
(Wel/ Dire)