(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 6 giu. - Citomegalovirus, un
nuovo test del dna potra' rendere piu' semplice la sua diagnosi.
Si tratta di un virus del quale una persona puo' essere portatore
sano (statisticamente parliamo dell'80% degli adulti, n.d.r)
senza che quest'ultimo porti gravi conseguenze. Spesso rimane
inattivo per tutta la vita, talvolta periodicamente si riattiva e
causa sintomi para-influenzale.
Nelle persone immunodepresse e nei neonati l'attivazione del
virus puo' portare a complicanze molto serie ed in alcuni casi
fatali. Basta pensare che nei neonati e' la prima causa di
perdita di udito e disabilita' mentale.
Negli Stati Unti, dove si stima che almeno un bambino su 750
presenta alla nascita per trasmissione fetale il virus con le
conseguenti patologie, e' stato messo a punto un nuovo esame,
come gia' anticipato basato sull'analisi del dna che
consentirebbe di conoscere per tempo se il feto sia affetto da
citomegalovirus. Un test accolto con tutta la gloria necessaria
anche in Europa. Si chiama Realtime PCR (dove quest'ultimo
acronimo sta per reazione a catena della polimerasi, n.d.r) e
consente in modo rapido e preciso non solo di accertarsi della
presenza del virus, ma anche di trovare il modo di intervento
piu' adatto a seconda del contagio.
Va ricordato che questo virus appartiene alla famiglia
dell'herpes. Una volta contratto esso puo' rimanere latente tutta
la vita ma puo' creare disturbi molto seri per chi non ha un buon
sistema antimmunitario.Si tratta di uno dei virus maggiormente
fattore di rischio nei trapianti ed una delle maggiori
complicanze per i malati di Aids. Se contratto in gravidanza, il
virus viene automaticamente passato al feto che puo' sviluppare
non solo sordita' e disabilita', ma anche malformazioni gravi.
(Wel/ Dire)