(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 27 gen. - Un paese
caratterizzato da profonde differenze regionali sia per quanto
riguarda la domanda di assistenza espressa dalla popolazione
anziana sia per la disponibilita' e le caratteristiche dei
servizi offerti. È questo uno degli aspetti che emergono dal
secondo Rapporto del Network per la non autosufficienza promosso
dall'Irccs-Inrca e appena pubblicato dall'editore Maggioli. Il
Rapporto, che fa riferimento ai risultati dell'Indagine
multiscopo dell'Istat condotta su oltre 25 mila over 65 nel 2008,
ricorda come le regioni del Sud siano quelle con la maggiore
prevalenza di anziani non autosufficienti: a fronte di un tasso
nazionale pari a 18,7%, la percentuale stimata raggiunge il 26,1%
in Sicilia, il 24,2% in Puglia e il 22,8% in Calabria. Al Nord,
il fenomeno ha invece dimensioni piu' contenute e le province
autonome di Trento e Bolzano, con il 12,9%, si aggiudicano il
primato per il livello di autonomia della popolazione anziana.
Quanto al livello di copertura dei servizi, Friuli Venezia Giulia
ed Emilia Romagna sono le due regioni dove la spesa per
l'assistenza domiciliare integrata (Adi) incide maggiormente sui
costi complessivi della sanita': per un valore rispettivamente
del 3% e del 2,1% circa. Le Marche, pur attestandosi al terzo
posto in Italia per il valore di questo indicatore (circa 1,4%),
nel corso del periodo 2001-2008 hanno visto ridursi la
proporzione di spesa per assistenza domiciliare sul totale. Per
questa regione, infatti, i dati sulla copertura del servizio sono
rimasti pressoche' invariati. Caso a parte e' quello dell'Umbria
(1,2%) dove, a fronte di un minore investimento nella
domiciliarita', si e' verificato ugualmente un netto incremento
nella copertura del servizio. Il bacino di utenza non e' poi
uniforme sul territorio nazionale e in linea di massima nelle
regioni del Nord il servizio e' offerto a una platea piu' ampia
di anziani. In Friuli Venezia Giulia e in Emilia Romagna
rispettivamente il 7,3 ed il 6,1% degli over 65 sono inseriti
nell'Adi.
Meno marcato lo squilibrio Nord-Sud per quanto riguarda la
copertura del servizio di assistenza domiciliare (Sad), che nel
2006 e' stato pero' assicurato solo all'1,8% degli anziani. Il
servizio e' stato garantito con maggior frequenza agli anziani
della Valle d'Aosta (4,9%) e del Trentino Alto Adige (3,8%), ma
anche ai siciliani (3,4%) e ai molisani (3,1%). Dall'indagine
Istat (citata dal Rapporto) nel 2006 la spesa media stimata per
ogni anziano trattato e' pari a 1.646 euro, in leggero calo (-82
euro) rispetto all'anno precedente. Se in Calabria la spesa e' di
appena 605 euro per utente il costo medio raggiunge i 3.767 euro
in Trentino-Alto Adige e quasi 4.500 euro in Valle d'Aosta.
Sostanzialmente stabile appare poi il ricorso
all'istituzionalizzazione nel nostro paese. Relativamente al dato
nazionale, nel 2001, il 3,1% degli over 65 e' stato ospitato in
strutture residenziali, mentre nel 2006 (anno dell'ultima
rilevazione Istat) questo tasso e' sceso leggermente al 3%. Il
ricorso alla residenzialita' avviene maggiormente nelle regioni
del Nord: sono 8,1 su 100 gli anziani che usufruiscono di cure in
istituti nel Friuli Venezia Giulia, 6,5 nel Trentino Alto Adige,
5,5 nel Piemonte. Di contro, nelle regioni del Sud il numero di
anziani in residenze e' piuttosto esiguo. Per quanto riguarda,
infine, il tasso di fruizione dell'indennita' di accompagnamento
per invalidita' civile tra la popolazione anziana, nel 2007 e'
stato pari all'11,9%. In Umbria, pero' ne hanno beneficiato ben
19 anziani ogni 100, nel Trentino Alto Adige appena 9 anziani su
100. Nel complesso, pero', e' presso le regioni del Sud che lo
strumento dell'indennita' conosce una maggiore diffusione. In
Abruzzo, Calabria, Campania, Sardegna e Umbria, infatti, il tasso
di popolazione anziana che beneficia dell'indennita' di
accompagnamento e' il piu' elevato in Italia. Di contro, la rete
residenziale e' scarsamente sviluppata: 1,4% anziani
istituzionalizzati.
(Pic/ Dire)