SALUTE. MILANO, PRIMO RAPPORTO SESSUALE A 13 ANNI PER UNA SU 5
SONDAGGIO DI ONDA, SOTTOPOSTO A 1300 RAGAZZE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 24 gen. - Fra le giovani
milanesi dai 13 ai 18 anni, una su 5 ha il primo rapporto
sessuale a 13 anni, l'89% indica il preservativo come il migliore
strumento di prevenzione contro le malattie a trasmissione
sessuale (Mts). Ma una su 3 non sa che i sintomi possono non
essere evidenti e 2 su 5 non sanno che possono avere gravi
conseguenze sulla fertilita'. È una conoscenza generica e
superficiale quella che emerge dalla ricerca svolta
dall'Osservatorio sulla salute della donna (O.n.da) in
collaborazione con l'assessorato alla Salute del Comune di
Milano, su 1304 giovani milanesi degli istituti superiori, con
l'obiettivo di capire che cosa sanno e come si comportano
rispetto alle malattie sessualmente trasmissibili.
La maggior parte riconosce l'Aids fra le Mts, "anche se
-racconta Elena Ripamonti, direttore di Elma Research- alcune
ragazze, durante il questionario, mi hanno chiesto come si
scrive, segno che non leggono mai niente in proposito, ma ne
sentono solo parlare". Ma il resto delle Mts, quelle meno
"mediatiche" come la clamidia o il papilloma virus, sono
praticamente sconosciute.
Dati poco confortanti anche sulla consapevolezza del rischio per
se'. "Le giovani donne sono infatti i soggetti che piu'
facilmente contraggono Mts" spiega Vincenzina Bruni, professore
di Ginecologia dell'universita' di Firenze, ma solo 1 su 2 lo sa.
"È un problema -commenta Giampaolo Landi di Chiavenna, assessore
alla Salute del Comune di Milano-, ma la vera questione da
affrontare e' la resistenza culturale che ancora c'e' nelle
famiglie e nelle scuole verso l'educazione sessuale.
Organizzeremo iniziative di informazione". In arrivo, in
collaborazione con O.n.da, una pubblicazione in 60mila copie per
le scuole e un convegno, il 22 febbraio, destinato agli studenti.
Oltre che una campagna informativa ancora da progettare, volta
anche a far conoscere i consultori della citta'. La difficolta'
di diffondere l'educazione sessuale e' riconosciuta anche da
Alessandra Kustermann, direttore del pronto soccorso ginecologico
del Policlinico di Milano, che invoca, piu' che iniziative
locali, un intervento a livello nazionale da parte del ministero
della Salute, e sottolinea: "Si pensa che parlare a scuola di
sesso incentivi la vita sessuale dei ragazzi. Ma diverse ricerche
internazionali dimostrano che chi e' piu' informato, ha piu'
spesso una vita sessuale piu' regolata e con un solo partner".
Dalla ricerca emerge, inoltre, che le adolescenti sentono la
necessita' di ricevere informazioni sulle Mts, e piu' in generale
sulla sessualita', e il 58% indica la scuola come il canale da
cui vorrebbe ricevere questo servizio. Il 36% chiede materiale
informativo e il 33% iniziative pubbliche nella propria citta',
mentre la televisione e internet ottengono meno preferenze (29% e
16%). La possibilita' di rivolgersi a un consultorio e'
sconosciuta a una ragazza su 5 e anche chi conosce il servizio
non e' bene informato sul suo funzionamento: una su 2 non sa che
e' gratuito e una su 3 non sa che permette di rimanere anonimi.
(Wel/ Dire)
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