IL LOCALE DI TORINO DA' LAVORO A CHI HA PROBLEMI MENTALI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 24 gen. - Quando Giovanni
Pastrone giro' Cabiria, uno dei primi kolossal della
cinematografia mondiale negli studi sulla Dora Riparia, non
immaginava che un secolo dopo i suoi stabilimenti si sarebbero
trasformati in un locale notturno che da' lavoro a pazienti con
problemi psichiatrici, ragazze straniere vittime di tratta e
detenuti. Il Caffe' Basaglia, nato nel 2008 come circolo Arci
dall'idea di un gruppo di sette volontari, e' ormai una realta'
conosciuta a livello internazionale che continua ad ampliare la
sua sfera di azione sociale. "L'abbiamo chiamato cosi' perche' lo
psichiatra Ugo Zamburru voleva dare concretezza alla legge
Basaglia creando un'opportunita' di lavoro a pazienti
psichiatrici" spiega Vincenzo Di Dio, una delle anime del Caffe'
ed ex segretario regionale della Cgil. I pazienti sono camerieri,
barman, aiutocuochi. "Qui non c'e' la perfezione del servizio,
possono esserci disguidi - continua Di Dio - non e' un vero
locale commerciale, e' come una casa un po' allargata".
Inclusione e superamento dei pregiudizi sono le parole chiave di
questo locale ibrido, un po' ristorante e bar, un po' luogo di
incontro culturale.Quindici pazienti segnalati dall'Asl 2 di
Torino, con un'eta' compresa tra i 28 e i 47 anni, hanno
l'occasione di alimentare contatti sociali che li portano a
sensibili miglioramenti clinici. A loro si affiancano dipendenti
e circa 50 volontari soprattutto dell'onlus VoI.P.I.
"Quando si e' sparsa la voce, c'e' stata una fila di famiglie
che proponevano i loro congiunti ammalati" racconta ancora Di
Dio. Al Caffe' Basaglia lavorano anche alcune ragazze straniere
vittime di tratta per un percorso di risocializzazione della
durata di 30 giorni massimo. Martedi' prossimo partira' un nuovo
progetto con una borsa lavoro per 3 mesi che vedra' l'inserimento
di un detenuto 44enne con l'obbligo di rientro in carcere entro
l'una di notte. Se l'esperimento avra' esito positivo, si
rinnovera' il contratto per altri tre mesi con un impiego
lavorativo di 30 ore la settimana.
"Equipo Basaglia" e' il progetto sportivo del Caffe'. Vi sono
impegnati undici calciatori dilettanti con diverse
nazionalita'che hanno partecipato a tre edizioni del torneo delle
comunita' immigrate "Balon Mundial". Darfur, Senegal, Nigeria,
Tunisia, Albania, Germania, Romania, Argentina, Brasile, Peru' e
Italia sono le nazioni rappresentate in squadra. Da questo
esperimento ne e' nato un altro, una squadra femminile di calcio
a 5. Nel locale si beve solo acqua del rubinetto "per scelta di
coerenza" e gli alimenti sono rigorosamente bio e di stagione. Il
caffe' viene acquistato dai contadini in Guatemala al prezzo di
36 dollari al sacco invece di 12 dollari come prevede il mercato.
Quando arriva a Torino, viene tostato dai detenuti del carcere
Vallette. Il tutto autofinanziato e con i contributi iniziali di
alcune donazioni, il progetto non usa contributi pubblici. Spesso
vengo ospitate cene etniche con le quali si finanziano progetti
come l'acquisto di pecore per alcune famiglie in Mozambico o la
costruzione di un pozzo in Mali. Con una speciale attenzione
verso l'America Latina, gli organizzatori del locale hanno spesso
offerto sostegno e voce alle madri di Plaza de Majo e a quelle di
Ciudad Juarez contro il femminicidio.
(Wel/ Dire)