"DALL'INPS COMPORTAMENTI ILLECITI E UN SILENZIO INACCETTABILE"
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 24 gen. - Una class action,
numerosi ricorsi ai tribunali e una manifestazione di piazza:
l'Anmic, l'associazione dei mutilati e invalidi civili, alza i
toni e si prepara allo scontro frontale con l'Inps dopo il
silenzio seguito alle precedenti proteste sui problemi generati
dal nuovo sistema per l'accertamento dell'invalidita' civile. Con
una lettera inviata ai presidenti regionali e provinciali e a
tutti gli associati, il presidente Giovanni Pagano annuncia
l'intenzione di dare corso, sia come sede centrale
dell'associazione sia come sedi provinciali, a tutte le
iniziative giudiziarie utili a garantire "il diritto alla
rappresentanza e alla difesa dei disabili". E nel farlo cita la
class action, i ricorsi ex art. 700 cpc. e le iniziativa di
tutela contro comportamenti discriminatori ex legge n° 67/2006.
Al tempo stesso - scrive Pagano - "non si esclude anche la
possibilita' di una manifestazione contro comportamenti non
accettabili, ingiustificati, illeciti ed illegittimi assunti
dall'Inps".
Il riferimento, come detto, e' alle difficolta' riscontrate
dalle persone sottoposte ad accertamenti di invalidita' civile,
difficolta' che all'inizio del mese di dicembre 2010 furono al
centro di un faccia a faccia fra lo stesso presidente dell'Anmic
e il coordinatore medico legale centrale dell'Inps Massimo
Piccioni. In quella circostanza furono concordate alcune
soluzioni relative alla trasmissione degli elenchi delle persone
interessate e alla trasmissione dei verbali (per quei soggetti
che erano rappresentati e difesi dall'associazione) direttamente
presso le sedi provinciali Anmic. Secondo quanto all'epoca deciso
- ricostruisce Pagano nella lettera inviata oggi - l'intesa
avrebbe dovuto essere formalizzata e diventare operativa prima
delle vacanze di Natale. Ma ad oggi - scrive il presidente Anmic
- "non abbiamo ricevuto alcuna notizia di convocazione" e cio'
"nonostante numerosi ulteriori solleciti". Insomma, all'Inps
tutto tace e all'Anmic hanno ormai perso la pazienza.
"Essendo notevoli e non piu' tollerabili i disagi delle sedi
provinciali Anmic e non essendo giustificabile il comportamento
dell'Inps - scrive infatti Pagano - si comunica che nei prossimi
giorni saranno rappresentate le iniziative giudiziarie (class
action, ricorsi ex art 700 cpc., tutela contro comportamenti
discriminatori ex legge n° 67/2006 ecc) che la sede centrale e le
sedi provinciali dell'Anmic potranno attivare per tutelare il
diritto alla rappresentanza e alla difesa dei disabili.
Gia' dieci giorni fa l'Anmic aveva denunciato pubblicamente la
questione, usando parole forti per descrivere la situazione:
"tutta l'Italia e' nei guai - spiegava Pagano - e la
comunicazione e' a zero: l'Inps sta facendo omissione di atto di
ufficio. Non ci comunicano chi viene sottoposto a visita medica e
con quali risultati e non ci comunicano gli elenchi dei disabili
sottoposti a valutazione, rendendoci in questo modo difficile
verificare se ci sono invalidi che hanno necessita' di
rappresentanza e di tutela". Il presidente dell'Anmic denunciava
il "fallimento totale" del sistema, aggravato in alcuni casi
dalla sospensione del trattamento economico anche prima della
visita di verifica da parte dell'Inps. "Cosi' - era l'amara
riflessione - prima che la persona possa avere ragione,
rivolgendosi alla magistratura, potrebbe passare anche un anno.
Con il rischio che di morire prima senza vedere ripristinato il
proprio trattamento economico". Pagano chiedeva dunque un
sussulto di azione da parte dell'Istituto, ma niente
evidentemente si e' ancora mosso. Da qui il passo ulteriore
compiuto oggi: via libera alle iniziative giudiziarie.
(Wel/ Dire)