IL TEST HPV SCOVA IL DNA DEL VIRUS E BATTE IL TUMORE SUL TEMPO.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 24 gen. - Il tumore del collo
dell'utero rappresenta nel mondo la seconda forma di cancro piu'
diffusa tra le donne dopo il tumore al seno, con oltre 500.000
nuovi casi ogni anno, eppure questo tumore e' l'unica forma di
cancro di cui si conoscono esattamente le cause e come
prevenirle. Sappiamo infatti che il Papillomavirus umano (HPV) e'
la causa del cancro cervicale e l'Hpv potrebbe essere fermato se
tutte le donne avessero accesso ai programmi di prevenzione.
Negli ultimi anni sono stati introdotti nuovi strumenti per la
diagnosi e la prevenzione. Oltre al Pap test le donne oggi hanno
a disposizione il vaccino e il test Hpv, quest'ultimo, grazie
alla tecnologia molecolare Hybrid Capture 2 (HC2), e' in grado di
rilevare la presenza del Papillomavirus ad alto rischio con
grande anticipo rispetto al Pap test, ed e' indicato per tutte le
donne oltre i 30 anni di eta'. Informazione e prevenzione possono
quindi contribuire a eliminare il tumore del collo dell'utero. Un
obiettivo importante, che verra' sottolineato in occasione della
'Settimana Europea di prevenzione del tumore del collo
dell'utero, che si celebrera' in tutta Europa dal 23 al 29
gennaio.
"Il carcinoma del collo dell'utero e' una malattia purtroppo
ancora diffusa, con un impatto clinico e sociale molto forte. I
test diagnostici hanno svolto un ruolo importantissimo nel
diminuire il numero di nuovi casi e la mortalita', tuttavia
esiste una fascia di donne che ancora non accede ai test
diagnostici ed e' soprattutto in questa fascia che la malattia
incide- afferma Silvano Costa, dell'Unita' operativa di
ginecologia e ostetricia, Policlinico S. Orsola-Malpighi,
Bologna- E' doveroso che le forze sociali politiche e
scientifiche si impegnino, con tutti gli strumenti possibili, a
raggiungere tutte le donne con informazioni chiare e complete,
affiche' chi fa gia' il Pap test o il test Hpv continui a farlo e
coloro che non si sottopongono agli screening accedano a questi
utilissimi servizi".
I nuovi strumenti diagnostici stanno cambiando lo scenario
dello screening e la loro efficacia e' ormai ampiamente
riconosciuta. Numerosi studi scientifici in tutto il mondo, tra
cui il recente studio italiano realizzato dal gruppo Ntcc (New
Technologies for Cervical Cancer Screening Working Group), hanno
dimostrato l'efficacia del test Hpv Hc2 nella prevenzione del
tumore del collo dell'utero e hanno portato all'avvio in varie
regioni italiane di progetti pilota che stanno valutando
l'introduzione del test Hpv Hc2 in prima istanza al posto del Pap
test, in quanto piu' sensibile, lasciando a quest'ultimo un ruolo
di conferma legato alla sua maggiore specificita'. Inoltre, sul
fronte della prevenzione primaria, i vaccini rivolti alle giovani
donne permettono di prevenire l'infezione da parte dei tipi di
HPV piu' frequentemente responsabili dello sviluppo della
malattia.
"Il tumore del collo dell'utero oggi ha tre nemici
formidabili: il Pap test, il test Hpv e il vaccino. La
comunicazione e' cio' che rende veramente efficaci queste tre
potenti armi- dichiara Paolo Cristoforoni, ginecologia
oncologica, Istituto nazionale per la ricerca sul cancro (Ist)di
Genova- Una donna informata, che di conseguenza fa una
prevenzione adeguata, puo' ridurre il rischio di cervicocarcinoma
a livello infinitesimale".
(Wel/ Dire)