(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 20 gen. - Erano oltre 60 mila
(organico di diritto) gli insegnanti di sostegno, affiancati da
circa 13 mila assistenti educativi personali, in servizio al
fianco degli alunni con disabilita' nel corso dell'anno
scolastico 2008/09. Lo ricorda l'Istat, che segnala il permanere
di forti differenze territoriali e della dicotomia storica tra
nord e sud. Se l'obiettivo nazionale di un insegnante di sostegno
ogni due alunni con disabilita' pare essere stato raggiunto, e'
vero che ad esempio regioni come la Basilicata hanno un numero
medio di alunni con disabilita' per insegnante di sostegno piu'
basso (pari a 1,4), come pure la Calabria (1,7) e le altre
regioni meridionali e insulari (Molise, Campania, Puglia, Sicilia
e Sardegna sono tutte a 1,8). Sull'altro versante, nel Lazio e in
Abruzzo si riscontra un numero medio di alunni per docente piu'
elevato, pari a 2,5 (la Lombardia e' a 2,3, tutte le altre sono
comprese fra 1,9 e 2,1). Le differenze regionali sembrano
confermare - secondo l'Istat - la presenza di alunni con una
maggiore complessita' di bisogni.
L'indagine dell'Istat mostra che, oltre agli insegnanti di
sostegno, lavorano nelle scuole statali e non statali circa 13
mila assistenti educativi culturali (Aec), 700 comunicatori per
sordi, 1.500 facilitatori della comunicazione e 20.289
collaboratori scolastici con assegnazione specifica per
l'assistenza agli alunni con disabilita'. Al nord e' maggiormente
presente l'Aec, mentre il collaboratore scolastico e' piu'
presente nelle regioni del sud: la diffusione al nord di una
figura professionale pagata dal Comune, quale quella dell'Aec,
conferma - secondo l'Istat - l'impegno maggiore, in termini di
spesa, di queste regioni per le persone con disabilita'. Entrambe
le figure professionali comunque si occupano dell'assistenza
materiale degli alunni con disabilta' non autonomi: mentre l'Aec
pero' e' una figura aggiuntiva che ha esclusivamente questo
compito, il collaboratore scolastico aggiunge alle sue mansioni
ordinarie anche l'assistenza materiale ai bambini con
disabilita'.
Oltre il 50% delle scuole di entrambi gli ordini scolastici ha
almeno un collaboratore con funzioni aggiuntive. I livelli minimi
si raggiungono nella provincia di Trento, con solo il 5,4% delle
scuole primarie e il 12,9% delle scuole secondarie di I grado; la
Puglia, invece, ha la percentuale piu' alta, con il 68,6% delle
scuole primarie e ben il 71% delle secondarie di I grado. Per
quanto riguarda l'Aec il valore medio nazionale e' intorno al 35%
delle scuole per tutti e due gli ordini, con il valore minimo di
scuole con questa figura professionale in Calabria (9,2% delle
scuole primarie e 10,6% delle scuole secondarie) e il valore
massimo nelle Marche, con il 58,2% delle scuole primarie, e in
Emilia-Romagna, con il 57,2% delle scuole secondarie di I grado.
La presenza del comunicatore per sordi (700 in tutta Italia) si
distribuisce sul territorio in base al numero di alunni sordi
inseriti nella scuola: le regioni con il piu' alto numero di
scuole con alunni sordi e con almeno un comunicatore sono il
Veneto per le primarie, (48,8% di scuole) e Trento per le
secondarie (50%), mentre le quote piu' basse ci sono in (3,9%
delle scuole primarie) e Sardegna (5,9% delle scuole secondarie).
Infine, i facilitatori della comunicazione, personale
espressamente indicato per forti disabilita' di tipo cognitivo o
sindromi da spettro autistico: in Italia sono 1.500, ma le scuole
primarie con questa figura professionale sono solo il 5% (6,1%
nelle secondarie). Sul territorio, gli estremi si registrano in
Lombardia (l'8,4% delle scuole primarie e secondarie di I grado
ha il comunicatore) e in Calabria (lo 0,6% delle scuole primarie
e il 2% delle secondarie). Valle d'Aosta e Molise registrano
invece valori pari a zero per presenze di facilitatori e
comunicatori.
(WEl/ Dire)