(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 13 gen. - Non si placa la
polemica sulle visite di verifica dell'Inps per scovare i "falsi
invalidi". Questa volta la denuncia parte dall'Associazione
nazionale mutilati e invalidi civili (Anmic) che, per bocca del
presidente Giovanni Pagano, lancia un'accusa molto dura: "Siamo
in una situazione di crisi profonda e insopportabile. I disabili
non stanno soffrendo, stanno morendo". Un commento dai toni molto
aspri, che il presidente dell'Anmic ha rilasciato all'Agenzia
Redattore sociale, dopo l'aria di schiarita con cui si e' chiuso
lo scorso anno. Il 30 novembre scorso, infatti, l'Associazione
degli invalidi civili aveva avuto un rassicurante incontro con il
coordinatore medico generale dell'Inps, Massimo Piccioni, che
aveva espresso la disponibilita' dell'Istituto a una proficua
collaborazione per la risoluzione dei problemi generati dal
sistema per l'accertamento dell'invalidita' civile. Ma dopo
quella riunione e' caduto il silenzio, lamenta ora
l'associazione. "All'incontro del 30 novembre ne doveva seguire a
breve un altro con il direttore generale Mauro Nori per
dettagliare le cose e obbligare l'Inps a rispettare non solo gli
impegni, ma la norma legislativa", riferisce Pagano. "Ma
nonostante il nostro impegno a rinnovare piu' volte la richiesta
di incontro - prosegue - non e' avvenuto niente".
Intanto numerose segnalazioni arrivano dalle sedi locali
dell'Anmic. "Tutta l'Italia e' nei guai - dice ancora Pagano. -
La comunicazione e' a zero. L'Inps sta facendo omissione di atto
di ufficio. Non ci comunicano chi viene sottoposto a visita
medica e con quali risultati e non ci comunicano gli elenchi dei
disabili sottoposti a valutazione, rendendoci in questo modo
difficile verificare se ci sono invalidi che hanno necessita' di
rappresentanza e di tutela". Insomma, per il presidente
dell'Anmic siamo al "fallimento totale": una situazione aggravata
dalla sospensione del trattamento economico, in alcuni casi,
anche prima della visita di verifica da parte dell'Inps. "Cosi' -
e' l'amara riflessione - prima che la persona possa avere
ragione, rivolgendosi alla magistratura, potrebbe passare anche
un anno. Con il rischio che quel disabile morira' senza vedere
ripristinato il proprio trattamento economico".
Nel frattempo l'Anmic ha gia' fatto un primo passo inviando,
nella giornata di ieri, una dura lettera all'Inps. "Se non
riceveremo una risposta in tempi brevi interesseremo il ministro,
il Parlamento e tutta l'opinione pubblica - avverte Pagano -. E
non escludiamo che ci organizzeremo per una manifestazione
nazionale di tutta la categoria. Siamo andati oltre i limiti di
sopportazione - conclude -. Non c'e' piu' possibilita' di
sopravvivenza".
(Wel/ Dire)