INFEZIONE DOVUTA ALLE LARVE DI UN PARASSITA DELLA CARNE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 10 gen. - Torna la paura a
Orgosolo per la trichinellosi, dopo il ricovero avvenuto venerdi'
scorso nell'ospedale San Francesco di Nuoro di un'intera
famiglia. Li' l'e'quipe del reparto Malattie Infettive, guidata
da Pietro Mesina, ha fatto i primi accertamenti e somministrato
mebendazolo e albendazolo, fermando l'infezione provocata dalla
larva che sopravvive nella carne cruda.
Il piu' grave e' uno dei due figli, ma entrambi (di 22 e 26
anni), come il padre e la madre (di 47 e 43 anni), sono fuori
pericolo. Mentre migliorano le condizioni della famiglia di
Orgosolo, almeno altre dieci persone tra parenti e amici sono
tenuti sotto stretta osservazione. E nel paese, dopo cinque anni
di calma, torna l'incubo epidemia. Gli ultimi casi in paese
risalgono al 2007 e al 2005.
I sintomi sono: nausea, vomito, febbre alta, forti dolori
muscolari, problemi a vista ed edemi sul viso e sul corpo.
L'infezione e' provocata dalla larva che si annida nella carne
cruda di maiale e nelle salsicce.
Ieri mattina i sanitari del dipartimento di Prevenzione animale
della Asl hanno sentito la famiglia ricoverata e sequestrato le
carni ½sospette». Carni che domani verranno spedite all'istituto
zooprofilattico della Sardegna per gli accertamenti di
laboratorio. Sara' l'Istituto superiore di sanita', dopo aver
proceduto alla tipizzazione dei tessuti, a dire se si tratta
ancora una volta di trichinella Bitrovi, come nei casi del 2005,
o di un altro parassita. Intanto per i responsabili della Sanita'
animale scatta l'allarme finalizzato a circoscrivere il focolaio
che da Orgosolo potrebbe estendersi su tutto il territorio. E a
ore e' attesa una ordinanza del sindaco che, nei due precedenti
del 2005, aveva ordinato di requisire e bruciare tutte le carni
sospette.
L'Azienda sanitaria nuorese assicura che i servizi sanitari
preposti (Igiene pubblica, veterinari, Malattie infettive) hanno
messo in campo tutte le azioni previste dalla procedura e stanno
seguendo passo passo l'evolversi della situazione. Dai primi
rilievi epidemiologici risulta il coinvolgimento di un solo
nucleo familiare, ma "pur senza allarmismi" la Asl di Nuoro
sollecita la comunita' a non sottovalutare il problema e ricorda
che la trasmissione della trichinellosi puo' essere prevenuta
osservando alcune indispensabili norme igienico-sanitarie: il
piu' importante e' quello di far esaminare da un veterinario la
selvaggina e i maiali macellati a domicilio per determinare
l'eventuale presenza delle larve del parassita nelle carni. Si
tratta infatti di una malattia che nell'uomo si trasmette
esclusivamente per via alimentare, attraverso il consumo di carne
cruda o poco cotta contenente le larve del parassita.
Per evitare l'infezione a carne va consumata ben cotta, in modo
che le eventuali larve presenti vengano inattivate o distrutte
dal calore (e' sufficiente 1 minuto a 65°C). Il colore della
carne deve virare dal rosa al bruno.
Il decorso della malattia e' diverso a seconda delle parti in
cui si incistano le larve: il diaframma e i muscoli degli arti
sono quelle ½preferite» dalla larva. Il decorso diventa piu'
grave se le larve vanno a finire nei muscoli del cuore. Decisiva
la tempestivita' nelle cure: un edema alla gola, se non e' preso
in tempo, porta infatti alla morte per soffocamento.
(Wel/ Dire)