ROMA - "Assosistema, unico rappresentante di categoria che
riunisce imprese operanti nel comparto dei servizi tessili, di
sterilizzazione e fabbricazione dei dispositivi medici sterili,
ha reso noti i risultati di un'indagine mirata a evidenziare, tra
le associate, lo stato effettivo dei tempi di pagamento dei
fornitori da parte della Pubblica amministrazione.
I risultati evidenziano un sostanziale appiattimento di quasi
tutte le regioni considerate, con l'eccezione della Lombardia, le
cui Pa pagano in media i fornitori dopo 60 giorni, verso
comportamenti di pagamento non rispettosi delle scadenze". Lo
denuncia in un comunicato Assosistema.
In particolare: "Fanalino di coda nazionale risulta essere la
Campania, con comportamenti di pagamento in ritardo tra i 390
giorni di minimo e i 420 di massimo. Performance negative anche
per Emilia Romagna (in media 365 giorni), Toscana e Puglia
(entrambe in media 280 giorni) e Piemonte (oltre 200 giorni),
mentre la media a livello nazionale oscilla tra un minimo di 203
e un massimo di 229 giorni per effettuare i pagamenti. Questo
valore colloca l'Italia in una posizione molto svantaggiata
rispetto ad altri paesi europei, come ad esempio la Germania (in
media 36 giorni) o la Gran Bretagna (48 giorni), con ovvie e
preoccupanti ripercussioni anche sulla capacita' del nostro Paese
di mostrarsi competitivo e ospitale per eventuali investimenti
stranieri".
Alessandro Trapani, presidente di Assosistema, osserva: "La
realta' che emerge dalla nostra indagine dipinge una tendenza
strutturale della Pubblica amministrazione all'adempimento
tardivo dei propri obblighi contrattuali. Tempi di pagamento
massimi ed inderogabili offrono pertanto un concreto sostegno
all'attivita' delle imprese che potrebbero pianificare con
maggiore serenita' investimenti, in tecnologie e risorse umane.
Il nostro auspicio- aggiunge- e' piu' ampio: che lo Stato possa
cogliere l'occasione della nuova Direttiva per individuare una
soluzione al debito pregresso, magari promuovendo tavoli di
dialogo diretto tra Regioni e imprese. Un rimedio che eviterebbe
la sanzione dell'8%, a carico della collettivita', e che
restituirebbe ossigeno alle imprese fornitrici di beni e servizi
alla Sanita' pubblica. In considerazione di queste criticita', la
nostra posizione e' per un'entrata in vigore il piu' possibile
prima dei tempi stabiliti, cioe' prima dei due anni, per ridare
slancio alla vita imprenditoriale del Paese".
(weL/ Dire)