(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 24 feb. - Rilanciare un welfare
delle opportunita' e costruire sistemi di monitoraggio sulle
condizioni dei disabili in Campania. È questo il duplice
messaggio lanciato nel corso di un seminario organizzato a Napoli
dall'associazione politico-culturale Campo Libero e dalla
Federhand/Fish (Federazione italiana per il superamento
dell'handicap). Al centro del dibattito il progetto "Report",
promosso dalla Fish, con Aism e Anfas, per offrire alle regioni
italiane strumenti e percorsi per il monitoraggio della
Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilita' (legge
del 2008, ratificata nel nostro Paese nel 2009). "Al momento in
Campania - ha spiegato Giampiero Griffo, membro dell'Esecutivo
Mondiale di DPI (Disabled People's International) - non esistono
dati reali sulla disabilita', numeri che sarebbero invece
fondamentali per costruire politiche nazionali e locali adeguate,
soprattutto in un quadro gia' complicato dai continui tagli alla
spesa sociale e sanitaria. La Convenzione Onu colloca le persone
disabili nella sfera dei diritti, lavoro, trasporti, tempo
libero, rendendole parte attiva della societa'. Se applicata,
segnerebbe il passaggio dalla logica dell'assistenza a quella
dell'inclusione sociale, dalla 'ri-abilitazione' alla
'abilitazione', intesa come reale occasione dei disabili per
vivere dignitosamente".
Di vera e propria "svolta" ha parlato anche Pietro Barbieri,
presidente nazionale della Fish: "Un cambio di paradigma che
introduce il concetto di indipendenza, diverso da quello di
autonomia, che implica la possibilita' di spezzare le catene del
contesto in cui vive il disabile". La parola chiave di questa
scommessa, secondo i due responsabili, e' "empowerment", nel
duplice significato di "accrescere le capacita' dei singoli e
prendere potere nella societa'". Una sfida che non puo' non
tenere conto delle attuali difficolta' che vive il Paese,
attraversato in lungo e largo da continui tagli alla spesa
sociale (riduzione del 70% del Fondo nazionale delle politiche
sociali, cancellazione del Fondo per la Non Autosufficienza,
Fondo socio-sanitario sospeso), che penalizzano, come sempre,
soprattutto le regioni meridionali. Come ha sottolineato Sergio
D'Angelo, presidente di Campo Libero (e portavoce del comitato Il
welfare non e' un lusso): "La politica trascura di fatto
l'uguaglianza e la giustizia sociale, non e' piu' una questione
di questa o quella regione. E la vera palla al piede, per
l'attuale classe dirigente, e' il Sud e, con esso, il welfare.
Per questo, la mobilitazione delle cooperative sociali ed
associazioni che va avanti ormai da oltre quattro mesi in
Campania se non vuole essere una lotta di retroguardia o di
semplice legittima difesa, deve saper porre il problema piu'
generale di come riscrivere un welfare non piu' risarcitorio e
ripartivo, ma capace di regolare i rapporti umani e lo stesso
stare insieme delle persone".
Per riflettere sull'emergenza sociale ed economica che sta
colpendo il Meridione e il resto del Paese, proprio a Napoli da
giovedi' 24 a sabato 26 febbraio (presso il Centro congressi
Tiempo, al Centro Direzionale), si terra' un convegno nazionale
dal titolo emblematico: "I diritti alla prova della crisi.
Riscattare il futuro e la felicita'". Un'occasione - promossa da
comitato Il welfare non e' un lusso in collaborazione con Airsam,
Campo Libero, Cismai, Cnca, Comunita' Le Piagge, Copersamm, Forum
salute mentale, Psichiatria Democratica,Forum Droghe,
Legacoopsociali, a cui parteciperanno le reti provenienti da
varie regioni italiane - per riunirsi, proprio nel capoluogo
campano, discutere insieme della crisi e produrre proposte
alternative alla politica dei tagli indiscriminati.
(Wel/ Dire)