DISABILITÀ. PRESIDE VIETA GITA A DOWN, I COMPAGNI NON PARTONO
LA DIRIGENTE AVREBBE DETTO: 'TANTO È MALATO, NON CAPISCE...'.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 24 feb. - "Non portate il
nostro compagno perche' affetto da sindrome di down in gita? E
allora non veniamo neanche noi". È stata piu' o meno questa la
risposta degli alunni di una classe di una scuola media di
Catanzaro, all'iniziativa della preside che avrebbe voluto
lasciare a casa, facendogli perdere la gita, lo sfortunato
studente disabile perche' "tanto lui e' malato, non capisce
niente...".
La denuncia del comportamento della dirigente e, allo stesso
tempo, dello splendido gesto da parte dei bambini, arriva
dall'avvocato Ida Mendicino, responsabile del Coordinamento
regionale della Calabria per l'integrazione scolastica. Il primo
caso a gennaio, "poi risolto per un intervento estremo della
madre- racconta l'avvocato Mendicino-. La preside, secondo quanto
ci hanno denunciato, non voleva portare il ragazzo in gita. La
madre, una volta saputo, e' entrata in direzione, si e' seduta ed
ha minacciato di non uscire fino a quando non ci sarebbe stata
l'autorizzazione per il figlio. La preside ha chiamato le Forze
dell'ordine e il bambino ha ottenuto l'autorizzazione. La
dirigente, pero', circa una decina di giorni fa e' poi andata in
classe a dire ai compagni del bambino di 'non far sapere le date
delle future uscite didattiche, pena l'annullamento per tutti'".
A questo punto la reazione da parte degli altri studenti: "Si e'
alzata una sua compagna che ha risposto: 'Senza di lui preferiamo
non andare in gita'". Ma non solo: "Qualche giorno dopo c'e'
stato il compleanno del bambino: come regalo i compagni gli hanno
scritto una lettera bellissima e gli hanno regalato un dvd con
tutte le proprie foto".
Del fatto sono stati avvisati gli uffici scolastici regionale
e provinciale "e anche il Miur. Ora aspettiamo l'ispezione: se i
fatti saranno confermati- continua Mendicino- ci attendiamo delle
sanzioni". Ma quello che preme alla responsabile regionale per
l'integrazione scolastica "e' sottolineare il gesto dei ragazzi:
rispondere ad una dirigente scolastica e scegliere, a quella
eta', di rinunciare a delle gite, e' fantastico. Sono dei ragazzi
piu' maturi di quanto si crede. E, ovviamente, tutto questo
conferma la straordinaria qualita' del lavoro dei docenti".
Quindi il legale chiude con una battuta sullo sfortunato
studente: "È un cucciolo dolcissimo, non infastidisce nessuno,
con un buon livello cognitivo. Non e' un caso da isolare".
(Wel/ Dire)
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