TANTI I DISAGI DELLA POPOLAZIONE PER I GRAVI DEFICIT SANITARI
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 21 feb. - Vivere a Lampedusa
costa caro ai suoi abitanti. Al di la' dell'emergenza immigrati,
l'isola attraversa una fase di gravi deficit socio-sanitari. Per
supplire alle carenze gli isolani sono dipendenti dalla terra
ferma. Un parto costa 10mila euro ai lampedusani, che devono
avere i risparmi in banca se decidono di avere un figlio.
Sull'isola non ci sono personale e attrezzature sanitarie
adeguate per le visite di controllo durante la gravidanza e
quindi bisogna andare a Palermo o a Catania. Il biglietto aereo
costa tra i 60 e i 100 euro, anche con la tratta di continuita'
territoriale. Quando una donna deve partorire si trasferisce in
Sicilia perche' a Lampedusa non esistono sale parto. Al costo del
viaggio si aggiunge quello dell'albergo e del vitto per tutti i
familiari coinvolti.
I lampedusani nascono e muoiono fuori dall'isola. Capita spesso
infatti che le persone ammalate muoiano in ospedale in Sicilia o
in altre regioni italiane. "Ci vogliono cinque mila euro - dice
il consigliere comunale Antonio Brischetto - bisogna fare un
mutuo o un prestito per fare rientrare la salma. Se una persona
non ha questi soldi ed e' in fase di malattia terminale non va a
curarsi". Quando le condizioni meteorologiche sono state pessime
e sono saltati i collegamenti navali con la terra ferma, e'
successo diverse volte che i morti abbiano dovuto attendere molti
giorni per tornare indietro ed essere sepolti.
Difficile la situazione della scuola. Esiste un solo istituto
superiore, il liceo scientifico. Chi vuole iscriversi a un'altra
scuola deve prendere casa in affitto o appoggiarsi a dei parenti
fuori dall'isola, gia' all'eta' di 14 anni. Brischetto stima che
l'istruzione dei due figli a Torino gli costi 15 mila euro
l'anno. Giovanni Prestipino, che e' uno dei pescatori in
sciopero, dice desolato: "Ho tre figli, spero sinceramente che mi
dicano che non vogliono studiare, non saprei come fare". I prezzi
dei generi alimentari sono maggiorati dai costi di trasporto via
nave. A tutto questo si aggiunge il prezzo della benzina di 30
centesimi piu' alto che nel resto d'Italia. Al distributore si
paga oltre 1 euro e 80 al litro. Il prezzo del carburante ha
ripercussioni anche sulla bolletta dell'energia elettrica che
viene prodotta da centrali alimentate a gasolio. L'acqua corrente
delle case arriva con le cisterne via mare. Ma viene pagata dagli
abitanti con cifre forfettarie, perche' non esiste un contatore
per calcolare il consumo.
(Wel/ Dire)