(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 17 feb. - L'Inps non fa che
ribadire il suo "ruolo salvifico contro la piaga dei falsi
invalidi", dimenticando di essere responsabile di procedure
confuse, di silenzi inquietanti e di un numero immane di ricorsi
e di cause pendenti: i dati presentati dal suo presidente, in
questo senso, veicolano un'immagine parziale che non rispecchia
la realta' dei fatti. E' tagliante la reazione della Fish, la
Federazione per il superamento dell'handicap, all'intervista
pubblicata stamane dal Corriere della Sera nella quale il
presidente dell'Inps Antonio Mastropasqua presenta i dati sulle
verifiche di invalidita' effettuate nel 2010 dall'Istituto: e'
stato revocato il 23% delle pensioni di invalidita' civile
controllate, quasi una su quattro.
Un risultato in crescita rispetto al 2009 (quando erano state
cancellate l'11% delle pensioni controllate) che il presidente
dell'Istituto addebita all'affinamento del campione che siamo
andati a controllare". In alcune regioni, in particolare al sud,
la quantita' di cancellazioni e' molto alta (in Sardegna
raggiunge il 53%) e proprio qui si e' concentrata l'azione di
verifica.
Per la Fish pero' non e' tutto rose e fiori. "Mastrapasqua si
guarda bene dal commentare lo sfacelo che si trova davanti
qualsiasi cittadino che oggi richieda l'accertamento
dell'invalidita', un diritto civile da cui ne discendono degli
altri strettamente necessari a sopravvivere dignitosamente". Per
la Fish la sola ammissione che si e'ben lontani dai 120 giornidi
tempo massimo fra la domanda e la concessione eventuale della
pensione e che l'anno di attesa media e' da imputare
all'arretrato delle Asl non basta, anche perche' si dimentica la
responsabilita' della nuova "procedura burocratica e informatica
attivata da oltre un anno dall'Istituto". Il che equivale, per la
Fish, ad affermare che "i dati sui falsi invalidi sono funzionali
a mettere in un angolo ilfatiscente stato delle procedure
ordinarie, quelle per i veri disabili".
Per la Federazione, "l'Inps, enfatizzando le revoche, dimentica
di dire che ha cambiato le regole in corsa, modificando senza
nessuna indicazione del Parlamento icriteri per il riconoscimento
dell'indennita' di accompagnamento". Si parla di "revoche di
pensioni, scordando di dire che per revocare un assegno basta
abbassare la percentuale di invalidita' di un punto: per togliere
l'indennita' di accompagnamento basta riconoscere che un anziano
e' 'solo' invalido al 100%. Situazioni - precisa la Fish - che
quotidianamente ci vengono segnalate, con persone con Alzheimer,
con autismo, con tetraparesi spastica a cui viene revocata
l'indennita'". Il tutto perche' evidentemente il fine ultimo
dell'azione intrapresa e' "restringere la spesa assistenziale".
Le persone che compongono il 23% di revoche dunque per la Fish
non sono persone che "non erano disabili", ma persone che "non
erano con il metro dell'Inps sufficientemente invalidi per avere
250 euro di pensione".
Il che si lega al tema dei ricorsi: "L'Inps e' la piu'
grandefabbrica di ricorsiche ci sia in Italia, con grande gioia
dei periti e degli avvocati e con meno gradimento per la
giustizia civile". La Fish ricorda che ad inizio 2011
eranogiacenti 822.959 causerelative all'invalidita' civile e che
delle oltre 137 mila cause concluse nel 2009 il giudice ha dato
ragione all'Inps in poco meno di 60mila casi, meno della meta'.
Una percentuale che per la Fish calera' ancora perche' nel corso
del 2011 l'Inps ha "cambiato arbitrariamente le regole per la
concessione dell'indennita' di accompagnamento senza nessun
supporto normativo",il che "portera' a perdere un numero maggiore
di cause, costringendo a ingenti spese l'erario e causando enormi
disagi alle persone con vera disabilita'". Infine, la Fish
sottolinea il rischio di stigma sociale che l'Inps e il battage
mediatico sul "falso invalido" hanno contribuito a creare: non
"deterrenza" secondo la Fish, ma "terrorismo": "Chiediamo il
rispetto - conclude la Fish - dei diritti civili, la cui prima
garanzie sta nelle prerogative di controllo attribuite al
Parlamento".
(Wel/ Dire)