(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 14 feb. - Il virus dell'Hiv si
lega e distrugge una specifica proteina antivirale chiamata
Apobec3f. La notizia arriva da una ricerca realizzata da un team
di studiosi dell'Universita' del Minnesota. Nel corso dello
stesso studio e' emerso che un semplice cambiamento chimico puo'
convertire questa proteina in un agente antivirale piu' efficace
e che la schermatura di una caratteristica comune condivisa da
alcune proteine correlate puo' dare un risultato simile.
La scoperta, sottolineano i ricercatori, mette in evidenza il
potenziale per un nuovo approccio per combattere l'Hiv/Aids che
potrebbe portare a stabilizzare e a imbrigliare l'attivita'
antivirale di certe proteine umane.
Negli anni, infatti, l'Hiv si e' evoluto in modo da superare
le barriere costituite dalle proteine Apobec e consentire cosi'
al virus di diffondersi utilizzando una proteina accessoria
chiamata Vif (virione fattore d'infettivita'). Dopo aver scoperto
dove il Vif interagisce con le proteine antivirali, gli studiosi
hanno mostrato come la connessione possa essere interrotta da un
semplice cambiamento sulla superficie dell'Apobec3f.
Hanno inoltre notato che siti di interazione simile si trovano
sulla stessa superficie di altri membri di questa famiglia di
proteine antivirali. In ultima analisi, dunque, dallo studio e'
emerso che un farmaco che schermi la regione di interazione del
Vif puo' bloccare l'interazione tra quest'ultimo e le proteine
antivirali Apobec, permettendo cosi' l'azione dei farmaci
antivirali e fermando quindi la diffusione del virus dell'Hiv.
In conclusione, i ricercatori ritengono che studi futuri
dovranno mirare ad effettuare una piu' definita mappatura delle
interazioni fisiche tra il Vif e le proteine Apobec3, ad indagare
il potenziale dell'Hiv di resistere ai cambiamenti stabili nelle
proteine Apobec3 e ad analizzare gli schermi per i composti
simili ai farmaci che aiutano la distruzione cellulare dell'Hiv.
(Fonte: www.droganews.it)
(Wel/ Dire)