(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 7 feb. - All'Irst, attenzione
puntata sugli ultimi ritrovati per combattere il carcinoma della
prostata, tumore piu' frequente negli anziani e con incidenza in
crescita di anno in anno. Domani, martedi' 8 febbraio, a partire
dalle 15, l'istituto di Meldola ospitera', infatti, il meeting
"Nuove strategie terapeutiche nel carcinoma della prostata
ormonoresistente", promosso dal Dott. Ugo De Giorgi, responsabile
del gruppo di patologia Uro-ginecologico dell'Istituto Tumori
della Romagna. Il congresso vuole essere l'occasione per offrire
una visione a 360° delle nuove cure possibili per questa
malattia, in particolare per cio' che concerne il carcinoma della
prostata ormonoresistente.
Il carcinoma della prostata puo' rimanere localizzato, ma puo'
anche dare origine, nelle fasi avanzate della malattia, a
metastasi in altre parti del corpo, come ossa e linfonodi. E'
stato dimostrato che gli ormoni maschili (androgeni) sono
coinvolti e possono accelerare la crescita del carcinoma
prostatico, pertanto una delle strategie di cura del tumore e'
l'utilizzo delle terapie ormonali. Tuttavia, spesso la malattia,
col passare del tempo tende a non rispondere piu' a tali
trattamenti e sviluppare resistenza a questo tipo di cure.
Proprio su questo aspetto si soffermeranno i qualificati relatori
del meeting, aperto dal prof. Dino Amadori, direttore scientifico
dell'istituto di Meldola. L'IRST infatti, grazie al suo carattere
multidisciplinare, puo' consentire un'ottimale integrazione tra i
diversi trattamenti possibili e, in qualita' di centro di
ricerca traslazionale, puo' offrire al paziente la possibilita'
di terapie innovative di tipo oncologico (nuovi farmaci),
radioterapico (radiazioni mirate e con particolari frequenze),
radiometabolico (utilizzo di piccole molecole radio marcate che
riconoscono specificamente le cellule trasformate del tumore) e
immunoterapico (creazione di vaccini ad hoc per ogni paziente e
terapia con nuovi farmaci immunologici).
(Wel/ Dire)