ASSISTITE 250 PERSONE CON DISTURBI LEGATI A IDENTITA' GENERE
(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 19 dic. - Ogni anno circa
250 persone chiedono aiuto all'Ausl di Bologna perche' si sentono
'imprigionate' in un corpo dal sesso 'sbagliato'. E di queste,
circa una ventina si rivolgono al Policlinico S.Orsola per farsi
operare. Il quadro e' disegnato dall'assessore regionale alla
Sanita', Carlo Lusenti, che ha risposto in forma scritta a
un'interrogazione del consigliere regionale del Pdl, Andrea
Pollastri, in merito all'assistenza socio-sanitaria per i
transessuali. "Annualmente- rende noto Lusenti- accedono al
servizio circa 250 utenti". Si tratta di un'attivita' (finanziata
dalla Regione) di supporto psicologico e medico, a carattere
regionale e nazionale, che l'Ausl di Bologna svolge da anni per
le "persone che manifestano disturbi legati all'identita' di
genere", spiega Lusenti.
Nel 2010, delle persone che si sono rivolte al servizio, "il
20% erano assistiti dell'Ausl di Bologna, il 25% provenienti da
altre aziende sanitarie della regione e i rimanenti in arrivo da
altre regioni italiane". si questi, precisano da viale Aldo Moro,
"meno di una ventina di rivolge al S.Orsola per farsi operare".
Infatti, sottolinea Lusenti, "l'attivita' di prevenzione,
consulenza e assistenza psico-socio-sanitaria ai cittadini
transessuali e alle loro famiglie presenta aspetti fortemente
specialistici ed e' collegata al trattamento medico-chirurgico di
adeguamento del sesso, effettuato presso il Policlinico S.Orsola
di Bologna". Il servizio di supporto dell'Ausl per chi soffre di
disturbi legati all'identita' di genere ha un "particolare
riguardo per gli adolescenti e gli adulti- spiega ancora
l'assessore- si tratta di soggetti che sentono incongruenza tra
il sesso anatomico, avvertito come disturbante ed errato, e
l'identita' di genere, cioe' il sesso al quale il soggetto sente
psichicamente di appartenere".
(Wel/ Dire)