DOMANI CONFERENZA SUI DSA CON I DATI DELLA RICERCA NELLE SCUOLE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 15 dic. - "Nessun medico puo'
essere obbligato a somministrare un farmaco che non ritenga
adatto al malato. Si tratta di un grave abuso di autorita', anche
perche' nell'ambito dell'azienda sanitaria ci vuole maggiore
rispetto per le reciproche competenze. Se i medici ritengono che
ci sia un problema di ordine psicopedagogico, prima di passare ai
farmaci bisogna necessariamente esplorare tutte le iniziative di
carattere formativo ed educativo". Lo ha dichiarato il
responsabile mondo Scuola Udc, onorevole Paola Binetti, in merito
a quanto avvenuto nell'Ausl di Modena, dove un gruppo di
neuropsichiatri infantili ha protestato, dando le dimissioni, pur
di non essere "obbligati con ordine di servizio a prescrivere
farmaci che non ritenevano appropriati" per la cura di alcuni
bambini.
E proprio contro l'abuso di terapie farmacologiche e per
arginare il problema legato alla sproporzionata segnalazione dei
disturbi specifici dell'apprendimento(Dsa) o della sindrome da
deficit di attenzione e iperattivita' (Adhd), che domani nella
sala delle conferenze stampa di Montecitorio, in Via della
Missione 6 alle ore 11, l'Istituto di Ortofonologia (IdO)
presentera' i risultati di un'indagine condotta nelle scuole
materne ed elementari per individuare i bambini a rischio Dsa, in
occasione della conferenza stampa sul tema 'La scuola
dell'obbligo ed i disturbi specifici dell'apprendimento'.
"Invece di prescrivere farmaci- ha proseguito Binetti- ci
sarebbe bisogno di una tata tutor, come avviene nel programma
televisivo 'Sos tata', per reinsegnare nelle famiglie a gestire
autorita' e affettivita'. Piu' educazione e meno Ritalin e
medicalizzazione- ha spiegato- perche' non bastano dei consigli
generici, occorre un aiuto concreto come un intervento
psicopedagogico domiciliarizzato".
Della stessa opinione e' il giornalista scientifico e portavoce
del comitato 'Giu' le mani dai bambini', Luca Poma, sostenendo
che bisognerebbe inserire per i medici una nuova patologia:
"Alcuni psichiatri- ha affermato- dovrebbero essere curati per
'bulimia da diagnosi', a causa di questo vizio tutto americano di
medicalizzare sempre il disagio. Una prassi- ha precisato- che
deve essere assolutamente contrastata".
Per il giornalista "sono pochi i fondi destinati ad
incentivare le cure integrate, e quindi le sirene del
distributore automatico delle pillole della felicita' sono
suadenti per i medici che come principale risorsa
psicoterapeutica hanno il farmaco". Poma ha sottolineato come
vada radicalmente cambiata questa logica, dato che "i motivi del
vero malessere del bambino non possono ovviamente essere curati
con delle pillole".
Fortunatamente, secondo il direttore dell'Ido Federico Bianchi
di Castelbianco, "'l'Adhd e' poco presente nel nostro paese,
grazie alla serieta' di tanti operatori (pediatri, psicologi e
psichiatri), ma e' necessario sottolineare che in Italia non
esiste una modalita' diagnostica obiettiva, confondendo sintomi
vari, che non hanno una radice reale, come deficit di attenzione
e iperattivita'".
Anche per l'onorevole Mariella Bocciardo, promotrice di un
disegno di legge in merito alle disposizioni concernenti
'l'impiego di farmaci psicotropi per la cura dei bambini e degli
adolescenti', "bisogna approfondire la manifestazioni dei disagi
da parte dei bambini, poiche' troppi vengono considerati
dislessici quando in realta' non lo sono, o ancora non e' giusto
che spesso alcuni disagi siano erroneamente diagnosticati come
Adhd, condizionando poi tutto il futuro del bambino".
Bocciardo ha ribadito che "non si devono semplificare le
problematiche di alcuni bambini utilizzando i farmaci. Abbiamo
tante responsabilita' e mi auguro che questo momento cosi'
difficile porti a riflessioni profonde. I bambini sono il nostro
futuro e noi dobbiamo tutelarli, sapendo che i farmaci sono
l'ultima spiaggia".
Infine, conclude Castelbianco, "ci auguriamo che venga presa
una posizione netta sulla cosiddetta scientificita' dei
questionari somministrati nelle scuole e nelle famiglie, da cui
si formulano diagnosi che possono dare corpo a trattamenti
farmacologici". È una questione cruciale anche per Bocciardo,
poiche' "il problema non e' semplicemente abrogare i farmaci, ma
normarne l'uso per la cura dei bambini e degli adolescenti".
Tra i presenti alla conferenza stampa, su 'La scuola
dell'obbligo ed i disturbi specifici dell'apprendimento', il
direttore dell'IdO, Federico Bianchi di Castelbianco; il
responsabile del mondo Scuola Udc, onorevole Paola Binetti; il
membro della XII commissione Affari sociali, onorevole Mariella
Bocciardo.
(Wel/ Dire)