(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 28 apr. - Un piano
straordinario per l'occupazione delle persone disabili. E' questa
la richiesta della Cgil al governo, annunciata da Nina Daita,
responsabile dell'ufficio politiche per la disabilita' nel corso
del convegno "Innanzitutto persone" in corso oggi a Roma. "Il
governo deve impegnarsi ad aumentare il numero dei lavoratori
disabili, per questo vogliamo proporre questo piano straordinario
che deve prevedere investimenti specifici per l'occupazione e per
la formazione finalizzata al reinserimento lavorativo",
sottolinea Daita. "Secondo l'ultima relazione al parlamento, il
numero dei disabili che lavorano e' diminuito del 34%. Questo e'
un quadro allarmante, il fondo nazionale del collocamento
obbligatorio e' stato decurtato e la scure del governo si e'
abbattuta anche sulla sanita' e sui fondi per l'invalidita'".
Tra gli altri elementi di criticita' Daita ha sottolineatola
campagna contro i falsi invalidi ma anche il tentativo di
revisione delle quote del collocamento previste dalla legge 68 e
anche i tagli alla riabilitazione e al sostegno: "Gli alunni
disabili vanno a scuola con le sentenze dei giudici, l'Inps ha
fatto una vergognosa campagna sui falsi invalidi per convincere
l'opinione pubblica che siano scrocconi come dice Panorama".
Anche Franco Bettoni, presidente dell'Anmil, ha sottolineato che
"la legge 68 che disciplina il collocamento mirato dei disabili a
piu' di dieci anni dall'entrata in vigore e' rimasta parzialmente
o interamente inattuata". "Le intenzioni della legge sono rimaste
lettera morta: i centri per l'impiego non sono stati in grado di
creare una struttura funzionale alle esigenze delcollocamento
mirato con la conseguenza che solo una bassissima percentuale
degli interessati ha trovato lavoro tramite queste strutture. I
finanziamenti promessi per l'attivita' di riqualificazione
professionale in particolare degli invalidi del lavoro non sono
stati di fatti mai distribuiti alle regioni e da parte sua
l'Inail ha speso piu' o meno il 20% degli ingenti fondi a sua
disposizione, fondi che restano bloccati dal ministero
dell'Economia.
(Wel/ Dire)