(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 28 apr. - Sono sempre di piu'
le ricerche che dimostrano lo stretto rapporto tra lo stile di
vita condotto da una donna in gravidanza e alcuni aspetti
particolari presentati successivamente dal bambino.
Nuove ricerche hanno associato questa volta l'esposizione delle
gestanti a sostanze insetticide a un deficit del quoziente
intellettivo dei bimbi: stiamo parlando degli studi effettuati
dalla Berkeley School of Public Health della University of
California, dal Columbia Center for Children's Environmental
Health della Mailman School of Public Health e dal Mount Sinai
Medical Center.
Il primo studio ha analizzato l'esposizione prenatale ai
pesticidi a base di organofosfati, utilizzati in agricoltura,
giungendo alla conclusione che un aumento di dieci volte della
quantita' di organofosfati rilevati durante la gravidanza di una
madre corrisponde ad un calo di 5,5 punti sul QI nei bambini a 7
anni di eta'. I 329 bambini coinvolti vivevano tutti a Salinas,
un centro agricolo a Monterey County, in California.
Le altre due ricerche si sono invece concentrate sugli abitanti
di New York City; in particolare, lo studio della Columbia ha
riguardato un certo tipo di pesticida, il clorpirifos,
organofosfato il cui uso nelle abitazioni fu vietato nel 2001. Ai
265 bambini oggetto della ricerca, nati tutti prima del divieto,
e' stato analizzato il sangue del cordone ombelicale, misurando
la presenza di questo particolare pesticida. Laddove la presenza
era massiccia, si riscontrava poi una diminuzione delle
prestazioni cognitive del bambino: in media, per ogni punto in
piu' nello standard di esposizione al clorpirifos, il quoziente
intellettivo e' risultato ridotto dell'1,4% e la memoria nel
lavoro del 2,8%. Il che significa che i bambini che durante i 9
mesi subiscono un'esposizione superiore del 25% ai livelli
standard, avranno in media un punteggio del 5,5% piu' basso nei
test di memoria nel lavoro e del 2,7% minore per il quoziente
intellettivo.
Gli studi hanno anche dimostrato che i danni riguardano
l'esposizione prenatale e non quella dopo la nascita: in pratica
e' molto piu' grave l'assorbimento di queste sostanze nocive
mentre il cervello si sta formando, che non successivamente.
La coincidenza dei risultati delle tre ricerche fa supporre
agli studiosi che i risultati possano essere estesi all'intera
popolazione. Per questo e' fondamentale prendere alcuni
accorgimenti per evitare l'esposizione ai pesticidi, dannosa per
la nostra salute in generale e non solo per i futuri bambini:
eliminare l'utilizzo dei pesticidi nei giardini e negli ambienti
domestici, preferendo rimedi naturali contro i parassitari,
lavare accuratamente frutta e verdura o acquistarla biologica,
sono alcuni dei consigli che possiamo darvi per ridurre al minimo
il contatto con queste sostanze.
(Wel/ Dire)