(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 28 apr. - "Rivedere cosa si
intende per Sistema pubblico e Sistema privato". Cosi' Daniele
Maggiore, presidente del XII congresso della Societa' italiana di
chirurgia dell'ospedalita' privata (Sicop), che si terra' 8, 9 e
10 settembre prossimo a Varese, sul sito del congresso
(www.xiicongressosicop.it), nel quale ospita commenti e pareri di
politici, giornalisti e medici sul tema, appunto,
dell'ospedalita' privata.
"Rifacendomi agli anni '90 in cui si regolarono i primi
accordi tra sistema privato e Regioni (uno fra tutti quello della
Regione Lombardia)- prosegue Maggiore- essi vennero fatti
soprattutto per abbattere le famose liste d'attesa che minavano
alla base il Sistema sanitario nazionale. Con l'accordo iniziale
tra sistema pubblico e privato, questi enormi periodi in cui il
paziente doveva aspettare mesi per poter avere un esame, per
poter essere operato, vennero praticamente a cadere. Da qui poi
si costrui' tutta la politica sanitaria degli ultimi 20 anni in
cui, e' indubbio, il sistema privato non e' stato parte
integrante ma e' sempre piu' divenuto un pilastro fondamentale
della Sanita' italiana".
Maggiore, poi, ricorda: "E' vero che il pubblico ed il privato
sono disomogenei nelle varie regioni, ma non si puo' non
riconoscere al privato il grande lavoro che fa sulla salute della
gente, lavoro riconosciuto nel mondo essere di una qualita'
eccellente. Bisogna, quindi, rivedere la situazione, ponendo il
pubblico alla stessa stregua del privato e non ponendo il privato
come 'integrato' nel sistema pubblico. Non si puo' pretendere dal
privato senza dare la stessa possibilita' in forze e risorse".
Il presidente del XXI congresso Sicop, inoltre, si dichiara
favorevole a quanto dichiarato dal senatore Ignazio Marino che
ipotizza possa essere creato un 'Garante della salute'. "Un
centro, non politico (cosa molto difficile)- aggiunge Maggiore-
dove tutta la realta' nazionale debba essere integrata tra
pubblico e privato dando alle due realta' la stessa possibilita'
di crescita , di formazione, di operativita' , e di efficienza.
Non possiamo piu' trovare strutture pubbliche dove non vengano
rispettati i parametri di accreditamento- avverte- a fronte di
una struttura privata ben dotata che ha difficolta' nel poter
avere l'accreditamento solo perche' privata; oppure non potremo
piu' trovare un dislivello di presenze di strutture private
maggiormente concentrate in una regione a scapito di un'altra
regione, oppure trovare in una regione un grande accentramento
del privato solo nelle riabilitazioni o lungodegenze a scapito
del pubblico".
Secondo il chirurgo "ecco il compito del garante della salute:
quello di saper dare le coordinate sanitarie e di saper
armonizzare per far si che in tutta l'Italia ci sia lo stesso
tipo di trattamento tra pubblico e privato, nel rispetto
dell'appropriatezza, dell'economicita'- conclude-
dell'uguaglianza nel Sistema sanitario nazionale".
(Wel/ Dire)