NUOVE PROSPETTIVE ARRIVANO DALLA TERAPIA CHIRURGICA.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 21 apr. - Con sei milioni di
persone colpite in Europa, oltre 500.000 in Italia e 30.000 nuovi
casi l'anno, l'epilessia e' una delle patologie neurologiche piu'
diffuse, tanto da essere riconosciuta come malattia sociale.
Domenica 1 maggio si celebra in tutta Italia la decima edizione
della 'Giornata Nazionale per l'Epilessia' organizzata dalla
Lice, la Lega italiana contro l'epilessia, per promuovere una
maggiore conoscenza di questa patologia, contrastare i pregiudizi
che impongono ai pazienti una vita di silenzio e disagio e creare
una forte consapevolezza sulla necessita' di implementare la
ricerca. È preoccupante, infatti, la scarsa conoscenza della
patologia nella popolazione italiana.
A questo proposito, da un'indagine Doxa, commissionata da
Lice, emerge che, sebbene oltre il 90% delle persone dichiara di
sapere cosa sia l'epilessia, solo il 33% di questi ha acquisito
tali informazioni da fonti scientifiche; il 30% da parenti e
amici e il 10% da colloqui con i medici; il 23% della popolazione
ritiene (erroneamente) che la malattia possa provocare disturbi
psichici; l'11% degli italiani e' convinto che l'epilessia sia
una malattia mentale e il 4% crede addirittura che l'epilessia
sia dovuta in qualche modo ad una forza sovrannaturale.
L'indagine rileva, inoltre, una scarsa conoscenza delle nuove
frontiere della ricerca e delle terapie oggi disponibili: solo
l'11%, infatti, conosce la possibilita' di intervenire
chirurgicamente e, anche se l'86% crede nella terapia
farmacologica per controllare gli attacchi dovuti alla malattia,
c'e' ancora un considerevole numero di persone, il 47%, che pensa
che non ci sia nessuna possibilita' di guarigione per
l'epilessia. Negli ultimi vent'anni, invece, la ricerca
scientifica ha raggiunto incredibili traguardi e oggi, in 80 casi
su 100, i farmaci antiepilettici consentono di controllare
l'epilessia e, nelle forme farmaco-resistenti, la chirurgia
rappresenta una reale e consolidata prospettiva terapeutica per
la guarigione, anche in eta' pediatrica.
"Nuove prospettive possono derivare dalla terapia chirurgica
dell'epilessia- sostiene Roberto Michelucci, presidente Lice e
direttore dell'Unita' di neurologia dell'ospedale Bellaria di
Bologna- che non deve essere piu' vista come l'ultima spiaggia,
ma un'opzione da prendere in considerazione, nei casi in cui sia
praticabile, fin dall'inizio della storia della malattia, sia nei
bambini che negli adulti".
Ma la sfida non e' ancora conclusa: tuttora il 20% delle varie
forme di epilessie non e' controllabile, ed e' proprio per poter
gestire queste forme che bisogna potenziare la ricerca, sia in
campo genetico sia per sperimentare nuove strategie di intervento.
"È fondamentale implementare la ricerca in questo campo,
poiche' da essa derivano ricadute positive anche a livello
sociale, soprattutto per quanto riguarda la lotta allo stigma -
ha commentato Giuseppe Capovilla, segretario Lice e direttore del
Centro regionale per l'epilessia e della struttura di
neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza presso
l'ospedale Carlo Poma di Mantova- la recente modifica di legge
sulla idoneita' alla guida per le persone con epilessia e' ad
esempio un grande passo in avanti, reso possibile proprio dai
progressi diagnostici e terapeutici".
Infatti, il 2011 segna un'importante conquista per i malati di
epilessia: l'11 gennaio scorso e' entrata in vigore la nuova
legge sulla idoneita' alla guida per le persone con epilessia,
che porta ad un solo anno il periodo libero da crisi che
comportano perdita di conoscenza per ottenere l'idoneita' e
sancisce per la prima volta il riconoscimento del concetto di
guarigione, in caso di assenza di crisi epilettiche da almeno
dieci anni.
Grazie alla Lice, in occasione della Giornata verranno
organizzate attivita' capillari su tutto il territorio nazionale
con incontri ed eventi locali predisposti autonomamente dalle
singole strutture.
(Wel/ Dire)