"SORPRENDENTI RISULTATI SUI PRIMI PAZIENTI ITALIANI".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 21 apr. - I risultati sono
sbalorditivi: dimezzato il colesterolo Ldl, quello 'cattivo',
dopo poche compresse di lomitapide, con riduzione - in alcuni
casi - del 70-80%. Una rivoluzione nella vita di persone colpite
da forme finora incurabili di ipercolesterolemia omozigote.
"Questi pazienti, un centinaio in Italia, circa 6.000 nel mondo,
possiedono un doppio gene patologico- spiega Cesare Sirtori,
preside della facolta' di farmacia dell'universita' di Milano e
direttore del Centro universitario dislipidemie dell'azienda
ospedaliera Niguarda Ca' Granda- Sono dunque forme rare, che non
rispondono al trattamento con le statine e necessitano di una
terapia simile alla dialisi, la LDL-aferesi, molto costosa e non
sempre praticabile, specialmente nei bambini. Fino ad oggi non
esisteva una cura e le persone colpite, non potendo essere
trattate, morivano d'infarto in eta' giovanile".
Oltre ai pazienti con ipercolesterolemia omozigote, la
lomitapide si sta rivelando il farmaco in grado di salvare da
un'altra malattia rara, la chilomicronemia, caratterizzata da
livelli molto elevati di trigliceridi, che puo' causare
pancreatiti anche fatali.
Ma come funziona sui grassi in eccesso presenti nel sangue, alla
base di queste patologie? "La molecola agisce da inibitore della
Mtp (microsomal transfer protein), proteina che 'assembla'
colesterolo, trigliceridi e proteine nel fegato. In questo modo
le Ldl non vanno in circolo e il colesterolo scende in modo
drammatico" spiega Sirtori.
La Food and Drug Administration in Usa ha concesso alla
lomitapide la denominazione di 'orphan drug', categoria in cui
rientrano i farmaci prodotti esclusivamente per la cura di
patologie rare, quelle che colpiscono meno di una persona su
200.000.
(Wel/ Dire)