(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 14 apr. - Pilota di Formula Uno
si diventa, lo prova una ricerca scientifica condotta da Giulio
Bernardi, giovane medico dottorando nell'Unita' operativa di
Biochimica clinica del Dipartimento di Medicina di laboratorio e
diagnostica molecolare del Policlinico universitario di Pisa
(entrambi diretti dal professor Pietro Pietrini), che ha ricevuto
per questo un prestigioso riconoscimento dalla Organization for
Human Brain Mapping (OHBM). Secondo lo studio il cervello si puo'
addestrare e il costante allenamento modifica i meccanismi che
sottendono l'elaborazione dell'informazione visuo - motoria
determinando una riorganizzazione dei circuiti cerebrali dei
piloti automobilistici. Ma come si e' arrivati alla prova
scientifica? Utilizzando la risonanza magnetica funzionale per
evidenziare le differenze di elaborazione tra soggetti normali e
piloti di Formula Uno. ''Abbiamo simulato una griglia di partenza
- spiega Pietrini - e in presenza del semaforo rosso i piloti
dovevano ripetutamente schiacciare un pulsante, cosi' come in un
altro test visuo-spaziale su oggetti in movimento chiedevamo
altre sollecitazioni. E cio' che si evidenzia e' come
l'addestramento dei piloti fornisca risultati assai diversi
rispetto a quelli dei soggetti normali. In questo modo per la
prima volta e' stato possibile misurare come diversi gruppi di
neuroni parlano tra di loro. L'addestramento dei piloti, la loro
abitudine ad elevate prestazioni, ha un effetto plastico sul
cervello, lo modifica in qualche modo e cio' dimostra che proprio
l'addestramento puo' risultare molto utile in caso di terapie
riabilitative conseguenti a danni cerebrali''.
(Wel/ Dire)