L'ORGANIZZAZIONE MONDIALE DI SANITÀ INCORAGGIA IL PARTO NATURALE
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 11 apr. - L'Organizzazione
Mondiale di Sanita' incoraggia il parto naturale, ma in Italia la
percentuale di cesarei e' ancora molto alta rispetto alla media
europea. Si calcola che circa il 15 per cento dei parti sia per
via chirurgica e non vaginale.
E allora una madre che abbia gia' partorito tramite taglio
cesareo, puo' chiedere di poter avere un parto naturale? Si', ma
esistono una serie di resistenze riconducibili poi a requisiti
necessari per poter gestire un parto naturale. Il tipo di cesareo
effettuato in precedenza-nello specifico, il taglio trasversale
basso- puo' non dare problemi in un successivo travaglio
naturale, ma devono essere passati almeno 24 mesi e il feto non
deve pesare piu' di 4 chili.
Conta anche l'eta' della partoriente: per maggior sicurezza e'
sconsigliato un parto vaginale dopo un cesareo alle mamme di
oltre 35 anni. Parto naturale difficilissimo se i cesarei subiti
siano stati piu' di uno, se la gravidanza e' gemellare o se il
bebe' si presenta in posizione podalica.
Il rischio principale cui va incontro chi avesse subito un
cesareo in precedenza e' la rottura dell'utero, eventualita' rara
in corrispondenza della cicatrice. Avviene nell' 1 per cento dei
casi.
Tuttavia qualora la donna fosse in possesso di tutte le carte in
regola per affrontare un parto vaginale, si tenterebbe il
cosiddetto "travaglio di prova", ovvero monitorato costantemente
dal ginecologo.
(WEl/ Dire)