(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 7 apr. - Il 60% dei 500 ragazzi
accolti ogni anno in comunita', non ha mai assunto droghe per via
endovenosa (eroina) e nella maggior parte dei casi utilizzava
invece un "cocktail" di sostanze legali e illegali di cui anche
l'alcol faceva parte. Lo afferma la comunita' di San Patrignano
commentando i dati dell'Espad su binge drinking. "Per moltissimi,
infatti, alcolici e vino sono la strada piu' semplice ed
economica per stordirsi e alterare la percezione di se'-
commentano-. E in qualita' anche di produttori di vini, non
crediamo possibile continuare a fare finta di nulla, rimuovere o
nascondere il problema: sottrarci a questa responsabilita'. Da
anni San Patrignano porta avanti, nel disinteresse generale, la
sua battaglia per un bere responsabile.
Siamo stati i primi a farlo, in tempi in cui etilometro, divieti,
emergenza incidenti stradali, erano ancora temi considerati
politicamente scorretti, apponendo dal 2007 su ogni nostra
bottiglia l'etichetta il vino e' piacere e salute, bevi con
sobrieta'".
Per questo, dalla prossima estate San Patrignano ha deciso di
dare il via a incontri e degustazioni, riservate a un pubblico
under 25, dove verranno raccontati significato e valore della
cultura e della tradizione del vino."L'educazione e' l'unico
strumento in grado di far fronte a tutte le forme di fuga dalla
realta'. I comportamenti compulsivi che si vedono oggi nel mondo
giovanile, dal binge drinking, alla realta' virtuale, alle piu'
varie pasticche, sono tutte vie di fuga. Lo si fa perche' non si
riesce a stare dentro questa realta'. Non ci si piace abbastanza,
non c'e' un senso di appartenenza a una comunita' familiare,
sociale dalla quale addirittura ci si sente rifiutati e
estraniati e si fa fatica a immaginare il proprio futuro dentro
questa societa'- sottolinea Andrea Muccioli, responsabile della
comunita' di San Patrignano-. Nelle terre in cui c'e' piu'
cultura di vino, e' normale che ci sia una minor tendenza al
binge drinking, una maggior consapevolezza che e' figlia
dell'educazione. La' dove c'e' educazione c'e' un sostegno, un
accompagnamento di qualcuno alla vita. Sono queste le cose che
permettono ai ragazzi di confrontarsi con se stessi e col mondo e
di formare la propria struttura di identita' e di fare delle
scelte dettate da un desiderio di esistere da persone libere,
sobrie consapevoli. A Vinitaly- continua- il momento d'incontro
di tutta la filiera del vino, di tutti gli operatori economici ,
San Patrignano desidera richiamare l'attenzione di tutti su
questo problema. Se ne siamo consapevoli e non nascondiamo la
testa sotto la sabbia, possiamo dare un segnale forte e
importante che i giovani e le famiglie sentiranno e seguiranno.
Se ci giriamo dall'altra parte pensando che cosi' vendiamo una
bottiglia di vino in piu', continuiamo a promuovere la cultura
dello sballo e della non responsabilita' al posto di quella del
bere con sobrieta'".
(Wel/ Dire)