DA DATORI NON SOLUZIONI RAGIONEVOLI PER PORTATORI DI HANDICAP.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 7 apr. - La Commissione europea
ha deferito l'Italia alla Corte di giustizia dell'Ue per lo
scorretto recepimento della direttiva 2000/78/CE che, in materia
di occupazione, proibisce ogni discriminazione fondata sulla
religione o le convinzioni personali, gli handicap, l'eta' o le
tendenze sessuali.
La direttiva 2000/78/CE stabilisce un quadro generale per la
parita' di trattamento in materia di occupazione, di condizioni
di lavoro e di formazione professionale (direttiva sulla parita'
di trattamento in materia di occupazione). La direttiva, che mira
a combattere le discriminazioni dirette e indirette e le molestie
in ambito lavorativo o di formazione fondate sulla religione o le
convinzioni personali, gli handicap, l'eta' o le tendenze
sessuali, prevede specificamente l'obbligo di adottare soluzioni
ragionevoli per i disabili. La Commissione ha avviato un
procedimento di infrazione nei confronti dell'Italia (IP/09/1620)
per non aver trasposto integralmente la direttiva dell'Ue.
L'Italia e' deferita alla Corte di giustizia dell'Ue per lo
scorretto recepimento della direttiva. L'articolo 5 della
direttiva dispone che il datore di lavoro preveda soluzioni
ragionevoli per i disabili affinche' questi possano avere accesso
al lavoro e usufruire di progressioni di carriera.
La Commissione ha deferito l'Italia alla Corte di giustizia
sottolineando che l'Italia non ha integralmente trasposto tale
disposizione, poiche' l'ordinamento italiano non contiene una
norma generale che imponga al datore di lavoro di prevedere
soluzioni ragionevoli per i portatori di qualunque tipo di
disabilita' e per tutti gli aspetti dell'occupazione.
(Wel/ Dire)