(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 7 apr. - La scoperta e' stata pubblicata sulla copertina di Nature di questo mese. Per la prima volta un team di scienziati e' riuscito a "creare" un occhio dalle cellule staminali. Si tratta di un occhio di topo, ottenuto tramite cellule che si sono "organizzate spontaneamente" dopo essere state immerse in una miscela di sostanze nutrienti.
L'invenzione degli occhi in provetta apre la strada a nuovi trapianti di retina. Se l'esperimento dovesse essere ripetuto con successo anche partendo da staminali umane si potrebbero creare in laboratorio retine "di scorta" da sostituire alle vecchie. Si tratterebbe di coltivare in un ambiente favorevole alla crescita tessuti umani, da utilizzare al momento opportuno.
L'occhio in provetta e' stato ottenuto in uno dei piu' grandi centri di ricerca giapponesi, l'istituto istituto Riken, a Kobe, e la ricerca e' stata condotta da una squadra di biologi dello sviluppo, bioingegneri e biochimici. E il risultato e' talmente straordinario che ha stupito gli stessi ricercatori.
"La generazione di un organo richiede una regia complessa, capace di controllare il modo in cui tanti tipi diversi di cellule interagiscono fra loro fino a ottenere un unico comportamento collettivo. È tuttora poco chiaro - scrivono i ricercatori su Nature - come singole parti, localizzate, possano coordinarsi fra loro fino a costruire un intero organo".
Quello ottenuto in Giappone, tra l'altro, e' un risultato dalla doppia valenza. Da un lato e' stato ottenuto in provetta un organo tridimensionale e complesso come un occhio senza dover utilizzare "impalcature" biocompatibili come si fa, per esempio, nei laboratori che lavorano ad altri organi artificiali, come polmoni o cuore; dall'altro l'organo e' stato costruito in modo spontaneo dalle stelle cellule staminali embrionali, come se queste fossero guidate da una sorta di programma di lavoro interno e obbedissero a un "ordine intrinseco", come lo chiamano i ricercatori.
Gli autori della incredibile scoperta hanno annunciato che serviranno anni di lavoro per potere arrivare a questo risultato, ma il primo passo e' fatto.
(Wel/ Dire)