(DIRE - Notiziario Sanita') Reggio Emilia, 4 apr. - Per superare
i problemi di sovraffollamento nell'ospedale psichiatrico
giudiziario di Reggio Emilia, viste le carenze infrastrutturali,
e' necessario rispettare le competenze territoriali e attuare la
dimissione o il trasferimento dei pazienti negli Opg di
competenza. Infatti i pazienti presenti al 31 dicembre 2010 erano
276, di cui piu' della meta' (147) provenienti da regioni non di
competenza della struttura reggiana. Ma sulle condizioni
sanitarie dei pazienti, da quando tale competenza e' stata
trasferita all'Ausl, sono stati effettuati numerosi interventi di
miglioramento. A precisarlo e' la stessa azienda sanitaria dopo
il presidio di protesta dei sindacati della polizia penitenziaria
davanti a carcere e Opg, che ha puntato il dito sulle carenze di
organico e i problemi di sovraffollamento delle due strutture.
L'Ausl precisa che nel 2008 la situazione presentava un
importante sovraffollamento di pazienti (275 persone a fine 2008,
con una dotazione di 131 celle singole), carenze di organico e di
qualifica del personale, deficit strutturali e tecnologici,
scarsa qualita' dell'assistenza e dell'organizzazione sanitaria,
diffuso ricorso alla contenzione fisica, difficolta' negli
approvvigionamenti di beni di uso comune. Inoltre, in quattro
reparti su cinque, i pazienti erano ricoverati in celle chiuse
giorno e notte. In seguito all'applicazione del decreto del primo
1 aprile 2008, sono state pero' separate le responsabilita'
sanitarie, in carico all'Azienda Usl da quelle relative alla
sicurezza e alla gestione dei locali rimaste di competenza
diretta dell'amministrazione penitenziaria. In tre anni si e'
quindi provveduto ad un aumento del personale sanitario da 3
medici e 8 infermieri dipendenti, ai quali si aggiungevano
numerosi contratti libero professionali, a 7 psichiatri e 3
psicologi, 33 infermieri, 5 terapisti della riabilitazione
psichiatrica, 22 operatori socio-sanitari, tutti dipendenti
dell'Azienda Usl.
(Wel/ Dire)