(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 4 apr. - Nel 2009 in Italia sono stati registrati 934 nuovi casi di lesioni midollari, che hanno portato alla paraplegia, e 644 nuove lesioni tetraplegiche.
Delle 934 lesioni paraplegiche dichiarate solo 506 sono state curate presso le unita' spinali, il che significa che le restanti 428 persone (46% dei casi) si sono rivolte a centri riabilitativi non specializzati in mielolesioni. Le tetraplegie, invece, vengono prevalentemente curate nelle unita' spinali (66% dei casi), anche se rimane un margine di 217 persone che non sono state accolte presso centri esperti. I dati emergono dalla ricerca dell'Istud "La composizione dell'offerta socio-sanitaria per le persone con lesione midollare: censimento delle strutture, delle professioni e delle tipologie assistenziali esistenti in Italia" presentata in un convegno oggi a Roma in occasione della Giornata della persona con lesione midollare.
Per quanto riguarda l'origine delle lesioni, nel 2009 si registrano 749 nuove lesioni midollari di origine traumatica e 660 lesioni di origine non traumatica. I traumi, quindi, si confermano la principale causa di mielolesione, anche se non di molto. In assenza di un registro nazionale indicativo del numero effettivo delle nuove lesioni midollari che si verificano per ciascun anno, attualmente si stimano circa 1200 nuovi casi l'anno. Secondo l'indagine effettuata dall'Istud pero', il numero delle nuove paraplegie e tetraplegie, traumatiche e non traumatiche, registrate nel 2009 risulta essere di 1578 nuovi casi. "Il dato non puo' pero' essere inteso come effettivo- sottolineano i ricercatori- in quanto non tutte le strutture sanitarie interpellate hanno inserito il numero dei propri casi; inoltre, nel numero sono conteggiate sia le lesioni midollari indicate dalle unita' spinali che quelle indicate dai centri riabilitativi". In generale secondo la fonte del Gisem (Gruppo italiano studio epidemiologico mielolesioni) la popolazione totale di mielolesi in Italia e' stimata intorno alle 60-70.000 persone, con un'incidenza di circa 20-25 nuovi casi all'anno per milione di abitanti. Di queste, il 67% risulta essere di origine traumatica ed il restante 33% di origine non traumatica. La principale causa di lesioni midollari traumatica e' dovuta ad incidenti stradali (53,8%), seguita dalle cadute accidentali (22%); il 10% degli eventi rientra nell'ambito degli incidenti sul lavoro . Il sesso prevalentemente colpito e' quello maschile, con un rapporto di 4:1 rispetto alla componente femminile. L'eta' mostra due picchi di frequenza a 20 e 59 anni. Quanto ai tempi l'intervallo tra l'evento lesivo e il ricovero presso un centro specializzato e' di 28 giorni per le mielolesioni di origine traumatica, dimostrando anche una correlazione tra l'incidenza delle complicanze terziarie e l'intervallo di attesa del ricovero presso il centro specializzato.
Per quanto riguarda i posti letto, gli unici dati disponibili sono quelli emersi dal precedente studio realizzato dalla fondazione Istud nel 2009 "Alma, Assistenza alle persone con Lesione Midollare: armonizzazione delle cure". Da tale ricerca si evidenzia una sproporzione tra la domanda di salute dei pazienti e il numero di posti letto a disposizione, pari a 438 per le sole unita' spinali e centri specializzati su 868 nuovi casi nel 2006.
Disponendo di dati relativi al numero delle lesioni midollari ed ai posti letto ad esse rivolte, si puo' stimare la percentuale di copertura dei posti letto rispetto alle esigenze. Nel 2009 invece sono state rilevate 1578 lesioni para-tetraplegiche per 679 posti letto dedicati. Il numero dei ricoveri per nuove lesioni midollari, sommato ai ricoveri per rientri, risulta essere invece di 2751 casi.
Dalla ricerca emerge, inoltre, una differenza tra la copertura dei posti letto per la fase acuta e post-acuta: mentre per la fase della riabilitazione post-stabilizzazione sussiste un possibile esubero di posti letto, in relazione alla durata del ricovero, si rileva una carenza di posti presso le strutture sanitarie che trattano le fasi dell'emergenza ed acuta di una lesione spinale. "Inoltre, emerge chiaramente quanto l'appropriatezza del posto letto sia funzionale al tempo di ricovero del paziente- si legge nel rapporto-. Quanto piu' precoce e' il reinserimento del paziente nel suo domicilio, attraverso l'attivazione delle cure primarie sul territorio, coerentemente con quanto affermato anche nel piano sanitario nazionale, tanto piu' si abbrevia la durata del ricovero e i posti letto a disposizione per la riabilitazione potrebbero diventare in eccesso, ed essere convertiti ad altri servizi assistenziali, potenziati, ad esempio, per diventare letti per l'emergenza".
(Wel/ Dire)