(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 30 set. - Chi ricorda il
celebre ritornello che ha reso famosa Amy Winehouse, in cui su un
tappeto musicale di ottoni raccontava il suo "rehab", ricovero di
riabilitazione dall'alcolismo? Ora un convegno a Senigallia (An),
organizzato dalla Casa di cura Villa Silvia insieme al Corral
(Coordinamento delle riabilitazioni residenziali alcologiche),
fara' il punto su una realta', quella della riabilitazione
alcologica in regime di residenzialita' breve, poco conosciuta ma
con 30 anni di storia in Italia. L'appuntamento per "La
residenzialita' alcologica: creativita' nella cura e nella
riabilitazione" e' per l'1 e 2 ottobre presso il Centro congressi
Finis Africae di Senigallia, e gli organizzatori lo immaginano
come un momento di confronto tra gli operatori delle
residenzialita', gli esperti, gli altri servizi, le istituzioni,
i media e la cittadinanza, "volto a far si' che
quest'opportunita' terapeutica venga riconosciuta, a pieno titolo
e con modalita' di accesso condivise, tra le risorse presenti sul
territorio per il percorso riabilitativo alcologico". Sono
previsti, tra gli altri, interventi di Carlo Giovanardi,
sottosegretario alla presidenza del Consiglio e del direttore del
dipartimento per le Politiche Antidroga, Giovanni Serpelloni.
La storia del trattamento alcologico residenziale in Italia
inizia nel 1980 presso la sezione di Castellerio dell'Ospedale
Civile di Udine: da allora le iniziative si diffondono
soprattutto nel Nord. Fanno eccezione solo due dei 12 centri
riuniti nel Corral: Villa Silvia a Senigallia e il Centro di
Chiaromonte (Pz). "L'alcolismo e' una patologia della motivazione
e della scelta, non un semplice desiderio, anche se molto
intenso, di assumere alcolici - spiega il dott. Vincenzo Aliotta,
direttore generale di Villa Silvia - È una vera e propria
incapacita' di capire e mettere in atto i comportamenti piu'
utili dovuta alle modificazioni indotte sul nostro cervello,
talvolta irreversibili e spesso basate su un substrato di
vulnerabilita' gia' presente".
L'approccio della riabilitazione residenziale a breve termine e'
poco conosciuto in Italia, dove la residenzialita' e' considerata
sinonimo di comunita' terapeutica e quindi di una permanenza di
almeno un anno, mentre la permanenza nelle strutture residenziali
dura solitamente fra tre e dodici settimane, strutturate in un
programma intensivo. Da circa un anno 12 servizi di
riabilitazione alcologica residenziale hanno costituito il Corral
per "mettere in rete il proprio bagaglio di esperienze e di
studio e di offrire un supporto sempre piu' efficiente ed
efficace a chiunque abbia problemi alcol-correlati" spiega
Giovanni Vittadini, responsabile riabilitazione alcologica della
Fondazione Maugeri di Pavia. A queste strutture si rivolgono in
media circa 2mila persone ogni anno. Sono in maggioranza private
o convenzionate, ma non mancano le strutture pubbliche, come
l'ospedale di Crema, che in 25 anni ha trattato oltre 10mila
pazienti. Il ricovero e' comunque convenzionato con il Servizio
sanitario nazionale e non ha costi per il paziente. Semmai la
difficolta' e' nella rete di centri ambulatoriali deputati alla
diagnosi e al primo trattamento di queste patologie, ancora molto
ridotta e piu' diffusa al Nord che al Sud.
(Wel/ Dire)