UTENTI FAMIGLIARI ESPERTI (UFE) DELL'OSPEDALE DI TRENTO.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 27 set. - Da ormai cinque anni
e' attivo al reparto di psichiatria dell'ospedale di Trento il
progetto Utenti Famigliari Esperti (Ufe), grazie al quale oltre
40 famigliari di persone con disagi psichici sono entrate in
ospedale affiancando gli operatori sanitari, per aiutare i
pazienti. Un progetto iniziato tra i mille dubbi degli operatori,
ma che ora e' riconosciuto e finanziato dalla provincia di Trento
e inizia a fare scuola in altre realta' italiane, attirando anche
la curiosita' di studiosi e medici esteri.
"Il principio che ci ha mossi -spiega Roberto Cuni, responsabile
del progetto- e' la convinzione che, nella cura del disagio
psichico, oltre al sapere scientifico sia essenziale anche il
sapere esperenziale. Per questo cinque anni fa abbiamo deciso, in
accordo con l'Ausl di Trento, di tentare questa sperimentazione
che sta dando ottimi frutti". Tanto che l'Ausl ha rilevato che la
presenza degli operatori famigliari accanto a medici e infermieri
e' essenziale per instaurare un clima positivo con i pazienti e
ha deciso di riconoscere gli operatori Ufe come parte del
servizio.
Un'esperienza che sta facendo scuola: "Sempre piu' spesso
arrivano medici, operatori o studiosi che vogliono conoscere da
vicino questo metodo -continua Cuni- e altri progetti analoghi
sono gia' partiti a Bologna e Gubbio. Inoltre anche dall'estero
si stanno interessando a noi: proprio domani riceveremo la visita
di nove ricercatori svedesi. Si tratta di una grande
soddisfazione per noi, perche' vuol dire che stiamo lavorando
bene. Ma la soddisfazione piu' grande e' sicuramente quella di
vedere i propri parenti malati stare meglio".
(Wel/ Dire)