(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 27 set. - "E' ora di dire basta
alle continue azioni di propaganda messe in campo a sostegno dei
decreti che il commissario ad acta dovra' presentare al governo
entro il 30 settembre per il piano di rientro del servizio
sanitario regionale. Infatti proprio da questi atti, in parte
gia' pubblicati sul bollettino ufficiale, viene lo stop
categorico e inderogabile per i prossimi tre anni non solo ai
concorsi, ma anche all'operazione di regolarizzazione di medici e
infermieri con contratto a tempo determinato". E' quanto sostiene
il segretario regionale della Fials Confsal, Gianni Romano, sui
decreti che il commissario ad acta della sanita' del Lazio, la
presidente Renata Polverini, dovra' presentare al governo entro
fine mese.
"Si chiarisce tuttavia nei decreti in questione- continua-
che, rientra nell'esclusiva responsabilita' dei direttori
generali, garantire il regolare funzionamento delle strutture
sanitarie con il personale di ruolo. Come dire, trovate forme
alterative alle assunzioni dirette per garantire i livelli
essenziali di assistenza. Altro che risparmio, quello che si
profila all'orizzonte e' un vero e proprio nuovo business per le
cooperative che si guadagneranno gli appalti di tutti quei
settori che necessiteranno di manodopera in sostituzione di
quella cessata dal servizio".
"E' davvero singolare impedire nuove assunzioni invocando la
necessita' di tagliare le spese superflue- prosegue- continuando
a rinnovare i contratti dei servizi appaltati all'esterno delle
aziende con l'utilizzo di una piu' che palese intermediazione di
manodopera. Un infermiere preso in affitto costa il 27,32 per
cento in piu' rispetto ad un dipendente di pari qualifica assunto
direttamente dall'azienda sanitaria. Siamo davanti a una notevole
contraddizione che dara' filo da torcere agli uffici del
personale da un lato mentre, dall'altro provochera' una cascata
di disservizi a catena che ripiomberanno sulle spalle dei
pazienti o peggio degli assistiti in genere".
"Infatti vincolare i direttori delle aziende sanitarie a
mantenere gli attuali livelli assistenziali con il blocco del
turn over e con il blocco sul rinnovo dei contratti a tempo
determinato in scadenza e' pressoche' impossibile- precisa
Romano- La realta' e' che questi decreti ai piu' sembrano una
vera burla di pessimo gusto, sopratutto per tutti quei lavoratori
che sono stati invitati a fare un concorso per l'assunzione e,
pure se a tempo determinato, tra poche settimane saranno anche
senza lavoro come sta accadendo ai 19 infermieri in servizio
presso l'azienda Usl Roma C".
"Quanto alla ricaduta pratica su ospedali e ambulatori sara'
difficile che data la carenza di personale di ruolo, escludendo e
le sostituzioni, si riescano a fornire i servizi assistenziali
odierni e le altre prestazioni d'opera: pulizia, facchinaggio e
trasporto. A meno che queste stesse funzioni non verranno
affidate alle coop che complessivamente possono contare su circa
15.000 addetti tra soci e dipendenti- conclude Romano-
ricollocando questo personale nei ruoli del servizio sanitario
regionale si produrrebbe un risparmio di 500 milioni di euro
evitando peraltro di procedere con il blocco del turn over e con
il blocco dei contratti a tempo determinato".
(Wel/ Dire)