(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 16 set. - Il numero di donne
che muore per complicazioni legate alla gravidanza e al parto e'
diminuito del 34%, da un valore stimato di 546mila decessi nel
1990 a 358 mila nel 2008, secondo il nuovo rapporto "Trends in
maternal mortality" realizzato da Oms, Unicef, Unfpa e Banca
Mondiale. Un buon risultato, ma comunque insufficiente, precisano
le agenzie Onu: il tasso di diminuzione, infatti, e' meno della
meta' del necessario per raggiungere l'Obiettivo di sviluppo del
millennio di ridurre il tasso di mortalita' materna del 75% tra
il 1990 e il 2015. "La riduzione dei tassi globali di mortalita'
materna e' una notizia incoraggiante- afferma Margaret Chan,
direttore generale dell'OMS -I paesi in cui le donne corrono un
alto rischio di morire durante la gravidanza o il parto stanno
adottando misure che si stanno dimostrando efficaci. Stanno
formando piu' ostetriche, rafforzando gli ospedali e i centri
sanitari per assistere le donne in gravidanza. Nessuna donna
dovrebbe morire a causa di un accesso inadeguato alla
pianificazione familiare, alla gravidanza e all'assistenza al
parto".
Sono quattro le principali cause di morte per le donne
incinte: gravi emorragie dopo il parto, infezioni, crisi
ipertensive e aborti effettuati in condizioni non sicure. Nel
2008 ogni giorno circa 1.000 donne sono morte a causa di queste
complicazioni.Di queste 570 vivevano nell'Africa sub-sahariana,
300 nell'Asia meridionale e solo cinque in paesi ad alto reddito.
Il rischio di una donna di un paese in via di sviluppo di morire
per una causa connessa alla gravidanza durante la sua vita e'
circa 36 volte superiore rispetto ad una donna che vive in un
paese sviluppato.
"Per raggiungere il nostro obiettivo mondiale di migliorare la
salute materna e per salvare la vita delle donne dobbiamo fare di
piu' per raggiungere coloro che sono piu' a rischio- sostiene
Anthony Lake, direttore generale dell'Unicef -Cio' significa
raggiungere le donne nelle zone rurali e le famiglie piu' povere,
quelle appartenenti alle minoranze etniche e ai gruppi indigeni e
le donne che vivono con HIV e nelle aree di conflitto". Il
rapporto, che copre il periodo 1990-2008, fornisce alcuni dati.
In Africa sub-sahariana la mortalita' materna e' diminuita del
26%. In Asia il numero di decessi materni si stima sia sceso da
315mila a 139mila tra il 1990 e il 2008, un calo del 52%. Infine,
il 99% di tutti i decessi materni nel 2008 si e' verificato in
paesi in via di sviluppo, con l'Africa sub Sahariana e l'Asia
meridionale che contano rispettivamente per il 57% e il 30% di
tutti i decessi.
(Wel/ Dire)